mercoledì 29 Novembre 2023

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Bere acqua: chi si idrata male rischia di più. Lo studio.

I risultati di una ricerca condotta su un campione di 11.255 adulti.

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iBere acqua: chi si idrata male rischia di più. Un recente studio dei National Institutes of Health USA pubblicato su eBioMedicine di Lancet, evidenza che gli adulti che non si idratano adeguatamente, bevendo meno acqua di quanto necessario, si espone a un maggiore rischio di malattie croniche, come quelle cardiache. Chi invece si idrata in giusta misura riduce il rischio di morire prematuramente.

Bere acqua: chi si idrata male rischia di più. Lo studio

Prendendo in esame i dati raccolti nell’arco di 30 anni e riguardanti 11.255 adulti, gli studiosi si sono concentrati sul legame esistente tra i livelli di sodio nel sangue e alcuni indicatori della salute. Come è noto, infatti, quando si assumono meno liquidi a presenza di sodio nel sangue aumenta. Dallo studio è emerso che gli adulti con livelli di sodio nel sangue più alti avevano maggiori probabilità di sviluppare malattie croniche e di mostrare segni di invecchiamento avanzato rispetto ai soggetti con minore presenza di sodio nel sangue. Si è anche evidenziato che gli adulti con i livelli di sodio più elevati avevano maggiori probabilità di morire in età più giovane.

I dati presi in esame dagli studiosi sono stati raccolti nell’arco di cinque visite mediche distribuite negli anni. Le prime due visite sono state effettuate quando i membri del campione in esame avevano 50 anni, mentre la terza e ultima visita è stata effettuata quando gli stessi avevano un’età compresa tra i 70 e i 90 anni.

Raccolti i dati, il team di ricercatori ha esaminato la relazione tra i livelli di sodio e l’invecchiamento biologico. I marcatori presi in esame sono 15. Tra questi la pressione arteriosa, i livelli di colesterolo presenti nel sangue, la glicemia e altri. Lo studio ha così evidenziato che le persone con più sodio nel sangue mostravano un rischio dal 15% al 50% più elevato di presentare un’età biologica superiore a quella vera. Oltre a ciò i membri del campione preso in esame presentavano, in corrispondenza di un elevata presenza di sodio nel sangue, un aumento del 21% del rischio di morte prematura e un rischio di malattie croniche molto maggiore degli altri.

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