Cardo Mariano: la sua azione benefica sul fegato. Il Cardo Mariano è un cardo dei campi che cresce spontaneo nei luoghi aridi e incolti. È un grande cardo che raggiunge anche i 2 metri di altezza e presenta ampie foglie macchiate di bianco e lunghe spine che lo difendono dagli attacchi esterni. I fiori sono di un bellissimo color porpora, circondati da squame spinose.
Il nome
Il suo nome è una dedica alla Madonna e fa parte delle piante che, nella narrazione, avrebbero protetto Maria e il Bambin Gesù durante la fuga nel deserto. Le grandi macchie bianche che vediamo sulle foglie sarebbero il segno del latte versato dalla Vergine. Quindi pianta di protezione, riparo e difesa.
Cardo Mariano: la sua potente azione benefica sul fegato
L’organo principale su cui agisce è il fegato che, infatti, protegge dalle sostanze tossiche e che aiuta a rigenerare. Anche nell’antichità era indicato nella cura di “sangue e fegato” e per “rimuovere le ostruzioni del fegato”. Oggi sappiamo che il Cardo mariano è un potente antiossidante che permette di riparare il tessuto epatico danneggiato preservandone l’integrità e la funzione. Può essere impiegato nei casi in cui il fegato si presenta affaticato, con tendenza al suo ingrossamento con lentezza digestiva e stanchezza mattutina.
Il fegato è l’organo che sin dal risveglio sostiene la nostra capacità di movimento ed azione nella giornata. È un grande filtro che metabolizza le sostanze che assumiamo ed elimina le tossine e ciò che deve essere eliminato. Se il fegato è sofferente, perché troppo spesso intossicato, la nostra energia e la nostra reattività saranno indebolite. Il fegato interviene anche nella regolazione del glucosio necessario al nostro organismo essendo in grado di accumulare zucchero di riserva e di liberarlo secondo le diverse necessità del corpo. Per questo oltre a essere il grande organo di depurazione e digestione, che conosciamo, è anche organo energetico, che permette un giusto apporto di zucchero ai muscoli, la giusta energia di attivazione e reazione e, infine, un sostegno per la circolazione venosa, sia capillare che dei grandi vasi.
Della nostra alimentazione il fegato metabolizza i grassi ed è pertanto molto importante non esagerare nella loro assunzione per non affaticare e mettere in difficoltà questo organo così importante. Se superiamo la sua capacità “digestiva”, si imbibirà di grassi e andrà incontro a steatosi che rappresenta l’inizio di difficoltà e alterazioni del suo tessuto.
È anche coinvolto nella produzione di colesterolo per cui quando i suoi valori si innalzano, e dobbiamo ridurli, l’intervento corretto sarà quello di correggere l’alimentazione, aumentare il movimento fisico, controllare il peso e assumere piante come il Cardo mariano e il Carciofo che ci permetteranno di recuperare l’equilibrio perduto.
Cardo Mariano: gli utilizzi
Del Cardo mariano si utilizzano i piccoli frutti, erroneamente ritenuti dei semi, che svolgono le azioni descritte sia a livello epatico attraverso drenaggio, pulizia e rigenerazione delle sue cellule; sia le foglie che hanno una azione di incremento della produzione di latte nelle neo mamme. Dato che il fegato è un organo in grado di rigenerarsi se viene danneggiato, e dato che il Cardo mariano è la pianta in grado di stimolare la formazione di nuove cellule epatiche, possiamo pensarlo come la pianta ideale nel passaggio di stagione primaverile, quando ci sentiamo stanchi, affaticati e abbiamo bisogno di nuove energie per affrontare la stagione del risveglio delle forze di tutta la Natura.