Covid e influenza stagionale, Pregliasco: “Temiamo un’epidemia gemella”
Secondo gli esperti l’inverno 2021-2022 vedrà ricomparire l’influenza. L’attuale miglioramento della curva epidemiologia da Covid-19 e il diminuire delle restrizioni sociali che lo scorso inverno hanno di fatto azzerato la circolazione del virus stagionale, lasciano prevedere che a breve si torneranno a registrare casi di influenza.
A ipotizzare lo scenario di una twin epidemics è il virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore all’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano.
“Lo scorso anno – spiega Pregliasco – l’influenza non si è vista in Italia e anche l’estate passata, nell’emisfero australe, non c’è quasi stata circolazione. Questo grazie a ciò che il Covid ci ha insegnato: distanziamento sociale, mascherine, lavaggio mani, areazione degli ambienti”. Questi accorgimenti però, nei mesi passati molto stringenti, “potrebbero diminuire nel tempo – prosegue il virologo – causando così anche una maggior circolazione di diversi virus. Per questo è importante il vaccino”. Non solo quello contro l’influenza e il Covid, “ma anche quello per altre malattie respiratorie, come l’antipneumococcico per gli anziani e l’antipertosse nei bambini”.
“Con gli sbalzi termici e la maggior permanenza in luoghi chiusi, con l’arrivo dell’inverno dobbiamo attenderci, oltre al Covid, un nuovo rialzo della circolazione di infezioni respiratorie, inclusa quella da virus influenzale. Temiamo una twin epidemics. Speriamo non si verifichi ma è giusto prepararsi allo scenario peggiore”.
Covid: con noi anche il prossimo anno
Il Covid, prosegue il virologo, “sarà con noi anche il prossimo anno. È un po’ come le onde di un sasso gettato nello stagno: diventano più piccole man mano che si allontanano dall’epicentro. Dopo le prime ondate terribili, dobbiamo aspettarci un andamento ondulante”. Alla fine, quella causata dal Sars-Cov-2, conclude Pregliasco, “entrerà nel grande calderone delle infezioni respiratorie, e col tempo riusciremo a gestirla meglio, anche con terapie antivirali specifiche, l’automedicazione responsabile e prestando sempre grande attenzione ai più fragili”.
L’influenza stagionale
Secondo le previsioni di Pregliasco l’influenza stagionale “potrebbe essere di media intensità, con un numero di contagi compreso tra i 4 e i 6 milioni“. Non dovrebbe trattarsi, dunque, di una stagione troppo pesante, come lo furono invece quelle che precedettero l’arrivo della pandemia. “Molto dipenderà – prosegue il virologo – anche da quante persone sceglieranno di vaccinarsi contro l’influenza”.
Il vaccino antinfluenzale
Pregliasco spiega che il vaccino antinfluenzale “è stato aggiornato per la stagione 2021-2022 per i virus A/H1N1 e A/H3N”. Il vaccino resta fondamentale soprattutto con il ritorno alle più comuni pratiche sociali, non solo per proteggersi dal Covid ma anche dalle altre forme di virus influenzale, che -come si diceva- potrebbero tornare a circolare.
Vaccino antinfluenzale: gli italiani sembrano d’accordo
Qual è l’atteggiamento degli italiani dinanzi al vaccino antinfluenzale? A quanto pare, forti forse dell’esperienza fatta col vaccino anti Covid e dei buoni risultati sin qui ottenuti in termini di controllo della curva epidemica, gli italiani nutrono una certa fiducia nei vaccini. Uno studio condotto da Assosalute e dall’Istituto di ricerche Human Highway, ha stabilito che 35 italiani su 100 sarebbero d’accordo a sottoporsi al vaccino antinfluenzale.