venerdì 14 Febbraio 2025

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Covid, uno studio: “A scuola ci si contagia meno che a casa”

Uno studio itailano evidenzia come a scuola ci si contagi meno che a casa.

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Covid, uno studio: “A scuola ci si contagia meno che a casa”. Uno studio dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, condotto da Mauro Calvani primario della UOC Pediatria e pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics, ha stabilito che “in seguito a una sospetta esposizione a un soggetto malato, l’infezione viene contratta dai bambini meno frequentemente a scuola che a casa.” Si è giunti a questa conclusione, spiegano dal San Camillo, “utilizzando la cospicua casistica del walk-in pediatrico aperto lo scorso anno, durante la seconda ondata dell’epidemia (circa 3.000 bambini)”. Gli esperti hanno comunque sottolineato che, una volta contagiati, i bambini sono in grado di diffondere l’infezione in famiglia indipendentemente dalla loro età.

Contagi Covid a scuola: i dati del Piemonte

In Italia la curva dei contagi dopo la riapertura delle scuole sembra sostanzialmente sotto controllo. I dati di recente diffusi dalla Regione Piemonte, per esempio, indicano un calo significativo dell’incidenza settimanale dei contagi per 100.000 abitanti, soprattutto nella fascia d’eta che va dai 12 ai 18 anni. Ecco i dati espressi in casi per 100.000 abitanti:

  • asili nido (0-2 anni), 36,9 contro il precedente dato di 55,9
  • scuole materne (3-5 anni), 34,5 contro il precedente dato di 35,3
  • scuole elementari (6-10 anni), 36,1 contro il precedente dato di 72,7
  • scuole medie inferiori (11-13 anni), 44,6 contro il precedente dato di 99,0
  • scuole medie superiori (14-18 anni), 34,6 casi su 100.000 contro il precedente dato di 130,4

Covid, contagi a scuola: i dati della Lombardia

Le cose non vanno male nemmeno in Lombardia, dove il trend dei contagi nella fascia di età scolastica appare sostanzialmente stabile. L’ATS (Azienda di Tutela della Salute) Città Metropolitana di Milano fa sapere che “tra il 4 e il 10 ottobre, ha ricevuto segnalazioni di 130 casi di tamponi positivi”, lo stesso numero di casi registrati la settimana precedente, così suddivisi: 107 alunni e 23 operatori. 3 segnalazioni provengono dagli asili nido, 24 dalla scuola materna, 51 dalla scuola elementare, 24 dalla scuola media inferiore e 28 dalla scuola media superiore. Le classi isolate, proseguono dall’ATS, sono 61 contro le 86 della settimana precedente: 10 tra Nido e Scuola dell’infanzia, 22 della Scuola primaria, 11 della Scuola secondaria di primo grado e 18 di quella di secondo grado. Il numero totale di persone isolate è 1.378 (erano 2.072 la settimana precedente): 1.351 alunni e 27 operatori. 130 le classi in quarantena contro le 141 della settimana precedente. La curva dei contagi, che lo scorso anno all’apertura delle lezione fece registrare vere e proprie impennate, rimane, fanno sapere da ATS, “bassa o, addirittura, cala”. In Lombardia la campagna vaccinale ha visto aderire il 94% del personale scolastico e il 70% degli studenti.

Contagi a scuola: l’allarme degli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, invece, un report pubblicato di recente dalla American Academy of Pediatrics, lancia l’allarme indicando un significativo rialzo di contagi tra i bambini: 750.000 bimbi, negli States, sono risultati positivi al Covid nella settimana tra il 5 e il 12 settembre 2021. Un rialzo, rispetto alla settimana precedente, del 25%. A quanto pare, i contagi tra i bambini hanno registrato un sensibile aumento proprio da quando è iniziata la scuola: oltre 1.000 gli istituti che, riporta il Wall Street Journal, sono stati costretti a chiudere. In Mississippi e in Florida, riporta il sito della CNN, sono migliaia gli studenti che hanno, iniziato l’anno scolastico, hanno già dovuto mettersi in quarantena.

Crescono anche i ricoveri. I dati dell’US Department of Health and Human Services, indicano circa 400 bambini ricoverati durante il weekend del 6 settembre. Durante la settimana terminata il 12 settembre, secondo i dati forniti da US Centers for Disease Control and Prevention, sono stati ricoverati ogni giorno, per Covid-19, in media 341 pazienti pediatrici.

 

 

 

 

 

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