Cuore ingrossato nei giovani con vita sedentaria: i dati di uno studio. La sedentarietà, o il rimanere seduti per lunghe ore, può avere effetti negativi sulla salute cardiovascolare dei giovani. Lo dimostra una nuova ricerca condotta dalle Università di Bristol e Exeter nel Regno Unito in collaborazione con l’Università della Finlandia orientale, pubblicata sullo Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports.
Lo studio
Lo studio ha coinvolto 530 ragazzi di 17 anni, ai quali sono state fatte una serie di misurazioni complete, tra cui la massa grassa e muscolare, i livelli di glucosio, lipidi, marcatori di infiammazione e insulina, e di cui sono stati presi in considerazione fattori quali l’abitudine al fumo, lo stato socio-economico, la storia familiare di malattie cardiovascolari e la funzionalità cardiaca ecocardiografica. I dati relativi ai comportamenti di movimento sono stati raccolti mediante specifici questionari.
I risultati
L’analisi ha rivelato che i ragazzi che trascorrevano quasi 8 ore al giorno seduti avevano in media un aumento della massa ventricolare sinistra di tre volte superiore rispetto ai coetanei che ogni giorno svolgevano circa 49 minuti di attività fisica da moderata a vigorosa. La massa ventricolare sinistra aumentata, che indica un cuore ingrossato o ipertrofico, e una ridotta funzione ventricolare sinistra, che indica una ridotta funzionalità cardiaca, possono portare a un aumento del rischio di insufficienza cardiaca, infarto del miocardio, ictus e morte cardiovascolare prematura.
I risultati dello studio sono stati commentati da Andrew Agbaje, medico ed epidemiologo clinico presso l’Università della Finlandia orientale e autore dello studio. “Questa nuova analisi estende la nostra conoscenza degli effetti negativi del tempo sedentario sulla salute cardiaca. Pertanto, gli esperti di sanità pubblica, i responsabili delle politiche sanitarie, gli amministratori e gli insegnanti delle scuole superiori, i pediatri e gli operatori sanitari sono incoraggiati a facilitare la partecipazione degli adolescenti all’attività fisica per consentire un cuore sano”, ha detto Agbaje.
Ictus e infarto si prevengono con un grammo di sale in meno al giorno
Lo studio ha inoltre evidenziato che l’attività fisica leggera non era associata a un aumento della massa cardiaca, ma a una migliore funzione cardiaca stimata dalla funzione diastolica del ventricolo sinistro. Ciò significa che anche le attività leggere, come camminare o fare le faccende domestiche, possono avere effetti positivi sulla salute cardiaca dei giovani.
Cuore ingrossato: cos’è?
Il cuore ingrossato è una condizione medica nota anche come ipertrofia ventricolare sinistra, che si verifica quando il muscolo cardiaco del ventricolo sinistro si ispessisce e diventa più grande del normale. Questa patologia può causare problemi di salute significativi, inclusi l’aumento del rischio di insufficienza cardiaca, aritmie, ictus e morte prematura.
Cuore ingrossato: sintomi e prevenzione
I sintomi del cuore ingrossato possono variare da persona a persona. Alcuni pazienti possono non avere sintomi evidenti, mentre altri possono sperimentare difficoltà respiratorie, affaticamento, vertigini, gonfiore alle gambe, palpitazioni e dolore al petto. La prevenzione del cuore ingrossato inizia con uno stile di vita sano, che include una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e il controllo della pressione arteriosa. Inoltre, evitare l’abuso di alcol e sigarette può ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa patologia.
Alcuni dati
Il cuore ingrossato può colpire persone di tutte le età, ma è più comune negli adulti sopra i 65 anni. I fattori di rischio includono ipertensione, malattie cardiache preesistenti, abuso di alcol e obesità. In Italia, il cuore ingrossato è una patologia comune, che colpisce circa il 10% della popolazione. Nel mondo, la prevalenza del cuore ingrossato varia a seconda della regione geografica e della popolazione esaminata. Ad esempio, negli Stati Uniti, il cuore ingrossato è la principale causa di morte cardiaca improvvisa nei giovani atleti.