Equisetum Arvense: proprietà e benefici. Pianta fra le prime che prendono possesso delle terre emerse, ci accompagna sin dal paleozoico e rappresenta un testimone del passaggio dal mondo minerale al mondo vegetale.
Equisetum Arvense: l’aspetto
È definita un fossile vegetale. Il suo aspetto infatti è asciutto come “pietrificato” e presenta foglie non ancora formate, ma che sono come verticilli stretti e saldati con numerosi nodi regolari, che si sviluppano attorno allo stelo cavo in sequenza modulare. Questo aspetto richiamò nel passato l’immagine di una colonna vertebrale e venne perciò usato per il rinforzo delle ossa e delle articolazioni. Non ha fiori e la sua riproduzione avviene per spore ed è sufficiente poca umidità per attivarle e fare partire la riproduzione. Durante il Carbonifero si sviluppò a formare immense e altissime foreste rispetto alle quali è rimasto immutato nella forma. L’analisi del DNA ha infatti appurato che la pianta che cresce oggi nei campi è rimasta la stessa di quell’era, solo in dimensioni ridotte. Viene considerata una pianta fossile per la longevità e, non avendo ancora sviluppato i diversi apparati delle piante che la seguiranno nel corso dell’evoluzione, ed essendo ricchissima di sali minerali, viene appunto considerata pianta del passaggio dal mondo minerale al mondo vegetale.
Equisetum Arvense: proprietà e benefici
È pianta remineralizzante per il suo contenuto in silicio, calcio, magnesio, potassio e cromo. Agisce nel rinforzo delle unghie di cui aumenta la durezza e la forza, e dei capelli, riducendo la caduta e aumentando la corposità. Migliora la mobilità delle articolazioni e contrasta l’insorgenza dell’osteoporosi dopo la menopausa e nell’età avanzata. Ha azione diuretica e di sostegno del rene, favorendo l’eliminazione dei liquidi trattenuti, “pulendo” il rene dalla renella e migliorandone la funzionalità. Migliora la circolazione sanguigna dando sostegno alla parte dei vasi, sia venosi che arteriosi e si oppone ai sanguinamenti (del naso, delle emorroidi, delle ulcere). Inoltre serve a rinforzare la rete capillare e dona grande sollievo quando si ha debolezza circolatoria con pesantezza e gonfiore alle gambe. La silice, che è il suo sale maggiormente presente, è un componente fra i principali dei nostri organi e tessuti.
Si trova nelle ossa, nelle pareti vascolari, milza, muscoli, fegato, reni, cuore e ghiandole. È un forte attivatore delle nostre reazioni biochimiche, antiossidante, protettivo del collagene e delle nostre strutture articolari. Si oppone ai processi di invecchiamento e oggi viene anche considerato per la sua capacità di ridurre gli accumuli di alluminio a livello cerebrale con significativa riduzione del rischio di Alzheimer. Equiseto è una delle piante più ricche di questo elemento e risulta quindi particolarmente utile per ridurre i dolori articolari e l’artrosi, o in funzione preventiva per preservare le articolazioni e le strutture cartilaginee, aiuta nel consolidamento osseo e mantiene legamenti e articolazioni sani. Sulla pelle ha un effetto elasticizzante e ringiovanente.
Equisetum Arvense: il nome
Il nome “equisetum” richiama l’immagine del cavallo e con esso della forza, della resistenza e del suo appartenere alla terra ma proiettato verso il cielo.
L’utilizzo
Il migliore utilizzo di Equisetum Arvense è come decotto della pianta essiccata (si utilizzano i fusti sterili), o assunta in polvere o compresse titolate in silice, o in estratto idroalcolico.