Festival dell’Osteopatia 2022: professionisti e accademici insieme per la salute globale del paziente. La ricerca scientifica in ambito osteopatico non si ferma e la comunità della professione si dà appuntamento a Parma il 18 giugno 2022 in quella che sarà la 2ª edizione, la prima post pandemia, del Festival dell’Osteopatia, sotto l’eloquente motto “l’Osteopatia a tutto campo”.
Festival dell’Osteopata 2022: l’evento
I relatori scelti tra osteopati, medici, neuroscienziati, biologi e psicoterapeuti saranno 23 e relazioneranno alla platea di circa 400 ospiti attesi da tutta Italia rispetto ai temi di maggiore attualità scientifica nella direzione di una visione globale della salute del paziente.
L’evento, organizzato da CIO – Collegio Italiano di Osteopatia di Parma con il patrocinio di AISO (Associazione Italiana Scuole di Osteopatia) si terrà in prossimità della Giornata Mondiale dell’Osteopatia che si celebra il 22 giugno. Sostanziale anche il supporto di numerose aziende private, tra cui Chinesport, NaturaSì, Piccin, Adamah, Pianeta Azzurro, AVD Reform, Cooperativa La Giovane.
Salute Today ha raggiunto il Direttore del CIO, Mauro Fornari, per tracciare lo stato dell’arte dell’osteopatia in Italia.
Dalle scuole agli atenei. Gli osteopati italiani stanno ancora aspettando che il percorso di laurea triennale venga definito, quale sarà il ruolo delle scuole di formazione in futuro?
“Momenti di approfondimento e formazione scientifica saranno fondamentali anche in futuro. Faranno la differenza. Contrariamente a quanto avviene nel resto d’Europa, infatti, dove il percorso di studi ha una durata di cinque anni, in Italia, una volta definito il curriculum accademico si potrà conseguire il titolo attraverso la laurea triennale. Questo gap formativo tra Italia e resto dell’Europa dovrà continuare ad essere colmato tramite una formazione post universitaria e continua di alto livello”.
Gli ultimi dati disponibili diffusi in tempi recenti dal ROI – Registro Osteopati d’Italia, riportano dati in crescita, tanto che rileva come negli ultimi anni circa 10 milioni di pazienti si rivolgono all’osteopata regolarmente. Quali le più grandi sfide per l’osteopatia oggi?
“La sfida più grande è quella di far sì che la scienza moderna si occupi sempre di più di quello che è il lavoro dell’osteopata e delle sue ripercussioni sul corpo umano. L’osteopata e la comunità scientifica dovranno lavorare sempre più in collaborazione, affinché la prova e il risultato clinico positivo siano sempre avallati dall’analisi dell’evidenza scientifica. Per far questo, si auspica che la comunità scientifica dovrà sempre più interessarsi alla ricerca in ambito osteopatico. È per questo motivo che il ruolo del Festival è particolarmente attuale, perché consente di incrociare casi di studio importanti a vantaggio delle competenze dei professionisti e degli accademici”.
Cosa significa essere osteopata oggi?
“Dal 1994 il CIO fa formazione agli osteopati. In Italia, finora, è stata fatta formazione attraverso le scuole italiane che si riconoscono nell’AISO – Scuola Italiana di Osteopatia, sul modello europeo, con un percorso professionale di cinque anni. Ora, come detto sopra, l’ottenimento della laurea porterà questo percorso a tre anni. Anche essendo la laurea un titolo più spendibile dal punto di vista giuridico e sostanziale, il nostro ruolo di scuola di alta formazione dovrà continuare a garantire il più alto livello di formazione, continuando a fornire competenze attraverso corsi di approfondimento e di specializzazione sempre più qualificati. Insomma, la formazione post laurea sarà fondamentale perché l’osteopatia in tutto il mondo ha tanto successo e ha bisogno di ricerca scientifica che alimenti la conoscenza”.
Dal festival emerge una forte collaborazione tra mondo medico e osteopatico. Qual è il rapporto e il grado di collaborazione tra i due?
“Il nome osteopatia non deve trarre in inganno. L’osteopata non si occupa solo di patologie osteoarticolari, ma interviene su aspetti che vanno dalle cosiddette “turbe” viscerali, (si pensi al colon irritabile), fino ai disturbi inerenti l’area psichica, o ancora, l’insonnia e gli stati di stress. L’osteopata collabora da sempre con i medici specialisti: in particolare l’oculista, l’ortopedico, il neurologo, ma anche il medico internista, l’otorino, ecc… Si tratta dunque di un’arma assolutamente formidabile per tutta la medicina preventiva. La collaborazione con l’ambito medico e in particolare con quello medico specialistico è fondamentale”.
Il programma del Festival dell’Osteopatia 2022
Nei giorni del Festival tanti gli argomenti trattati con al centro la ricerca scientifica. Da segnalare l’evento dal titolo “tra emulazione e innovazione” con il prof. Carlo Galli, o i nuovi metodi elettrocardiografici per studiare il rapporto fra mente e cuore a cura del prof. Stefano Rozzi. Si parlerà anche di tecnologia e di materiali nanofibrosi per la rigenerazione di tendini e legamenti con i proff. Alberto Sensini e Andrea Zucchelli; Il Dott. Luigi Coppola relazionerà sul tema “Low grade chronic inflammation e disregolazione della plasticità della matrice extracellulare”. Si discuterà anche di masticazione e digestione con il dott. Paolo Magnolfi e di apnee notturne con la dott.ssa Erica Campolongo. Una relazione a sale unificate sarà inoltre quella del prof. Carlo Ventura su “Staminalità e codice morfogenetico: dalla complessità molecolare all’anatomia su vasta scala”.
Un’altra sala sarà dedicata esclusivamente all’osteopatia, con relazioni su cefalea e postura (Franco Guolo, D.O.), tunnel carpale (Gina Barlafante, D.O.), il ruolo dell’acqua nei tessuti in osteopatia (Marco Verzella, D.O.), osteopatia e balbuzie (Michele Finardi, D.O.), fascite plantare (Luca Lombardi, D.O.). Saranno inoltre presentati i dati di una ricerca sul trattamento manipolativo osteopatico sul dolore pelvico cronico e dispareunia nelle pazienti con endometriosi sintomatica (Simona Melegari, D.O.).
In un’ulteriore sala saranno affrontati i temi: osteopatia e resilienza allo stress (dott. Luca Carnevali), le basi neuroscientifiche di un rapporto terapeutico (dott.ssa Elena Pattini), il trattamento manuale osteopatico nella sfera cardiaca (Nicola Barsotti, D.O.). Il prof. Ferdinando Paternostro parlerà di “Le reti della vita. Dalla complessità anatomica al movimento”, mentre l’osteopata Emanuele Botti relazionerà su “Dolore, nocicezione e disfunzione somatica. “Osso, emozione e coscienza” sarà invece il titolo dell’intervento di Diego Lanaro, D.O.
Il programma completo del Festival dell’Osteopatia 2022 è disponibile sul sito del CIO Collegio Italiano di Osteopatia