Influenza stagionale e osteopatia: intervista a Mauro Fornari, presidente del CIO – Collegio Italiano di Osteopatia. L’influenza stagionale, giunti ormai all’inizio di febbraio, sembra aver superato il picco ed essere dunque in diminuzione in tutte le fasce d’età. Secondo i dati RespiVirNet dell’Istituto Superiore della Sanità, aggiornati allo scorso 26 gennaio 2024, la settimana precedente tale data la curva epidemica delle sindromi simili-influenzali ha registrato un valore pari a 11,6 casi per mille assistiti, contro i 18,8 dell’ultima settimana del 2023. L’incidenza, si legge nel rapporto, è in diminuzione in tutte le fasce di età tranne in quella dei bambini sotto i cinque anni di età, in cui appare in lieve rialzo con un valore di 31,6 casi per mille assistiti contro i 30,8 della settimana precedente. Abruzzo e Campania le regioni più colpite da un’influenza che anche quest’anno ha costretto a letto, da ottobre a oggi, milioni di italiani.
Tra i sintomi più comuni dell’influenza stagionale troviamo, tra gli altri, febbre, tosse secca, mal di gola, naso congestionato, dolori muscolari, articolari e addominali, mal di testa. Sono sintomi, questi, che tendono a diminuire e poi sparire nell’arco di una settimana circa. Tosse e debolezza possono tuttavia perdurare molto più a lungo.
Nella prevenzione e nella cura dei sintomi, che ruolo può avere l’osteopatia? L’abbiamo chiesto a Mauro Fornari, fisioterapista e osteopata, presidente del CIO Collegio Italiano di Osteopatia di Parma
Influenza stagionale e osteopatia: intervista a Mauro Fornari, presidente del CIO – Collegio Italiano di Osteopatia.
Fornari, che ruolo può l’osteopatia nella prevenzione del contagio?
“L’osteopatia è sicuramente una disciplina che può aiutare a prevenire le manifestazioni o, nel caso di contagio, a contenerle. Ovviamente l’osteopatia non è sostituitva dell’approccio medico. È tuttavia un integrazione molto importante”.
Come lavora l’osteopata nella fattispecie dell’influenza stagionale?
Occorre innanzitutto differenziare le fasce d’età: pediatrica, adulta e terza età. Le tre fasce d’età comportano tre differenti approcci, accomunati tuttavia da un filo conduttore: cercare di sbloccare tutte quelle restrizioni anatomiche che possono influire sul drenaggio dei liquidi organici, in particolare del sistema linfatico, che trattiene buona parte degli elementi immunitari.
In che modo l’osteopata fa questo?
“Utilizzando tecniche, dolci ma molto precise, che vanno a liberare tutta la catena ganglionale linfatica, sia per aiutare le vie respiratorie superiori che l’intero albero respiratorio. Quando le mucose trovano un restringimento, un condizionamento ostruttivo, il muco forma un essudato che può dare luogo a infezioni. La tecnica osteopatica cerca di impedire questa stasi del muco e quindi di evitare gli eventuali focolai, batterici o virali, che si vanno a innestare. L’esperienza clinica ci insegna che anche quando non si riesce a evitare il fenomeno infettivo, attraverso l’approccio osteopatico il paziente trae un beneficio sul piano del recupero della forza e di contenimento dei tipici dolori articolari generali”.
In termini di prevenzione, dunque, cosa è bene fare con l’arrivo della stagione fredda?
“Se siamo soggetti a contrarre l’influenza stagionale, con l’approssimarsi dell’autunno potremmo rivolgerci al nostro osteopata di fiducia, che provvederà a creare le condizioni anatomo-funzionali che permettano al nostro sistema immunitario di reagire senza ostacoli all’eventuale infezione.
E se invece abbiamo già i sintomi dell’influenza stagionale?
“L’approccio osteopatico non è impedito neanche in questo caso. Con tecniche del tutto tollerate, l’intervento dell’osteopata può facilitare la guarigione e il recupero, con una ripresa migliore anche dal punto di vista dei postumi tipici dell’influenza stessa, in primis il senso di stanchezza e di poca energia che i pazienti spesso riscontrano”.
Influenza stagionale: l’osteopatia non è sostituiva dell’approccio medico
“Tengo a ribadire che l’osteopatia non è sostitutiva dell’approccio medico. Tuttavia, anche se non c’è l’abitudine a rivolgersi all’osteopata per questo tipo di turbe, esperienze e studi confermano la validità di questa integrazione terapeutica nella gestione della popolazione affetta da influenza stagionale”.
Mauro Fornari

Mauro Fornari – Osteopata, è fondatore e presidente del CIO – Collegio Italiano di Osteopatia di Parma. Diplomato in Fisioterapia, nel 1992 consegue il diploma in Osteopatia presso la scuola I.I.O di Milano dopo aver frequentato corsi presso la scuola Eurostéo di Aix en Provence. Dal 1998 al 2004 segue numerosi corsi presso la clinica osteopatica diretta da Viola Frymann “Osteopathic center for children clinic” a San Diego, California, e nel 2001 ottiene un titolo in Medicina Tradizionale Cinese all’università di Jinan in Cina. E’ autore di “Manuale di Osteopatia Fasciale” (2015, ed. Piccin), co-autore di “Osteopatia come Medicina di Terreno” (2014, ed. Piccin) e di “Osteopatia e sistema linfatico” (2016, ed. Piccin). Autore di diverse pubblicazioni in ambito osteopatico, co-promotore della rivista OsteopatiaNews, organizzatore di convegni nazionali e internazionali. Nel 1992 ha avviato il primo centro in Italia di medicine non convenzionali.