Le mascherine trasparenti possono migliorare l’interazione medico-paziente. Sembra che le mascherine trasparenti possano rivestire un ruolo significativo nel migliorare la comunicazione tra medici e pazienti, soprattutto nel caso di persone con deficit di udito. A rivelarlo è un lavoro svolto presso il MIT Massachusetts Institute of Technology di Boston e pubblicato sulla rivista Jama Network Open. Un team di esperti guidato dai ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e del Massachusetts Institute of Technology ha messo a punto una mascherina trasparente di nuova concezione, denominata Teal Bio Reusable Respirator R, per poi valutare l’atteggiamento nei confronti della stessa da parte della popolazione generale e degli operatori sanitari. Nel corso del loro studio, i ricercatori hanno intervistato 1.000 adulti statunitensi rappresentativi della popolazione nazionale utilizzando il provider di sondaggi online e opt-in, YouGov. Il 45% degli intervistati ha riferito di sentirsi a proprio agio nell’interagire con un operatore sanitario che indossi una mascherina trasparente. Per convalidare i risultati di questo studio saranno ovviamente necessari studi con campioni di dimensioni maggiori.
“Le mascherine trasparenti hanno il potenziale di migliorare la comunicazione e superare barriere nell’interazione specie in un setting ospedaliero o con persone con difficoltà di udito, che sono il 72% degli anziani”, spiega Giovanni Traverso della Divisione di Gastroenterologia del Brigham and Women’s Hospital e del Dipartimento di Ingegneria Meccanica del MIT. “È un messaggio semplice, ma è importante. Le interazioni con i pazienti sono fondamentali e ci sono misure che possiamo adottare per migliorarle”.
Le mascherine trasparenti possono migliore l’interazione medico-paziente: lo studio
Nel loro studio, gli esperti hanno dapprima testato la capacità di comprendere le emozioni sul volto di una persona che indossa una mascherina standard e poi quelle di una che indossi la mascherina trasparente. Lo studio ha evidenziato che solo il 20-25% delle persone riesce a riconoscere l’emozione sul volto di un individuo nascosto da una mascherina standard. La quota si innalza sino al 78-88% delle persone quando il proprio interlocutore indossa la mascherina trasparente. Gli esperti hanno poi svolto una serie di sondaggi su operatori sanitari e su persone con deficit di udito e infine su campioni di popolazione più ampi, per valutare gradimento e funzionalità delle mascherine trasparenti. Queste sono risultate ‘promosse’ in tutti i sondaggi, risultato che sprona il team di Traverso a procedere con lo sviluppo delle loro mascherine trasparenti, “in modo da renderle presto disponibili prima per gli operatori sanitari, poi per la popolazione generale”, ha concluso Traverso.