Le ricerche del CIO – Collegio Italiano di Osteopatia dimostrano come il trattamento osteopatico sia efficace nel contrastare la cefalea
Possono le mani curare il mal di testa? Per chi soffre di cefalea, questa domanda può apparire provocatoria: quando gli attacchi colpiscono, infatti, colpiscono duro e a volte nemmeno i farmaci riescono ad alleviare il dolore. A dispetto di quanto si possa istintivamente pensare, invece, le ricerche suggeriscono che l’osteopatia possa avere un ruolo importante soprattutto nella riduzione dell’intensità e della frequenza del mal di testa.
Il CIO – Collegio Italiano di Osteopatia di Parma, negli ultimi anni ha condotto sul tema diversi studi sperimentali che vanno in questa direzione, valutando l’efficacia di differenti approcci osteopatici. In particolare, in una ricerca coordinata dal presidente Mauro Fornari, è emerso che il trattamento osteopatico ha giocato un ruolo importante nella diminuzione dell’intensità degli attacchi. Nello studio, cinque osteopati hanno trattato ciascuno cinque pazienti per otto volte, per un totale di 25 pazienti e 200 sedute. I trattamenti sono avvenuti dapprima ogni settimana per tre sedute, poi dopo quindici giorni, poi ancora a distanza di tre settimane e infine a distanza di un mese, utilizzando solo tecniche osteo-articolari, escludendo volutamente il piano viscerale e cranio-sacrale e ponendo l’attenzione in particolar modo alla normalizzazione delle principali disfunzioni fisiologiche. I pazienti, prima del trattamento, sono stati visitati e valutati da neurologi (primari ospedalieri) secondo i protocolli medici della neurologia classica e la visita neurologica è stata ripetuta alla fine dei trattamenti osteopatici per valutare il risultato ottenuto. Dopo il ciclo di trattamenti, il risultato più rilevante è stata la diminuzione dell’intensità del dolore, calato in media di 2-3 punti in una scala da 0 a 10 (solo in due casi non è stata rilevata alcuna variazione). In molti pazienti, inoltre, è stato riscontrato un miglioramento sulla frequenza degli attacchi e, in generale, sulla qualità della vita.
Un’altra ricerca condotta sempre al CIO, più di recente e con tecniche diverse, ha portato a risultati altrettanto incoraggianti. Nello studio in questione, condotto da Manuela Deodato, otto pazienti sono stati trattati con tecniche cranio-sacrali e alla fine dei trattamenti tutti sono migliorati nella frequenza e nella durata degli attacchi di mal di testa. Inoltre, in sette pazienti su otto, l’angolo cranio-cervicale, fra l’occipite e le prime due vertebre cervicali, si è abbassato in media di oltre 3 gradi. Perché questo è un risultato interessante, nonostante il numero non elevatissimo dei pazienti trattati? Perché la postura della testa “in avanti” viene messa in relazione, in alcuni studi, con l’insorgenza del mal di testa. Il trattamento osteopatico, dunque, riuscendo a intervenire sulla postura, potrebbe avere un ruolo nel prevenire la comparsa della cefalea.
«Nonostante si tratti di studi pilota – spiega il presidente CIO Mauro Fornari -, le tante ricerche da noi condotte negli anni sul tema suggeriscono un ruolo importante dell’osteopatia nel trattamento del mal di testa, specie se in abbinamento con corretta alimentazione, esercizio fisico e tecniche di rilassamento generale e sempre in collaborazione con la medicina neurologica».