Marcell Jacobs: i segreti dei due ori olimpici raccontati da Alberto Marcellini, osteopata dei campioni. Alberto Marcellini è osteopata, fisioterapista e posturologo, ed è uno dei protagonisti del team sanitario che ha contribuito al successo olimpico di uno degli atleti rivelazione delle scorse olimpiadi di Tokyo: Marcell Jacobs. Salute Today lo ha raggiunto per svelare il segreto del successo dell’atleta olimpico e per indagare il metodo di lavoro che ha reso l’osteopatia un pilastro fondamentale per il benessere psico-fisico in ambito sportivo.
Dott. Marcellini, può raccontarci il legame tra osteopatia e le esigenze di un atleta?
“L’atleta è sottoposto quotidianamente a un forte carico di stress sia dal punto di vista fisico che psicologico, fattori che lo rendono vulnerabile a traumi di varia natura. Il trattamento osteopatico mira a mantenere l’atleta in costante equilibrio fisiologico, affinché possa esprimere al meglio le sue potenzialità e prevenire tali traumi”.
Quale metodo di lavoro utilizza?
“Utilizzo un metodo integrato, frutto della mie molteplici esperienze formative. Il punto di partenza è sempre un’accurata valutazione del paziente, per poter identificare il percorso più adeguato. Un percorso su misura tracciato basandosi sulle condizioni fisiche e psicologiche dell’atleta”.
Come è nata la collaborazione con Marcell Jacobs?
“Come spesso accade, è iniziata un po’ per caso. Collaboravo con Laura Strati, campionessa di salto in lungo, e una mattina, in campo, il suo allenatore Paolo Camossi, mi chiese di potermi occupare anche di Jacobs. Inizialmente eseguivo un lavoro basato soprattutto sullo scarico della tensione muscolare, un approccio di natura fisioterapica. In seguito, in un raduno a cui ho partecipato assieme allo staff di Jacobs organizzato a Tenerife, ho avuto l’opportunità di stare a stretto contatto con l’atleta e sono riuscito a inserire nel percorso terapeutico anche il trattamento osteopatico. Da quel momento siamo riusciti a trovare un equilibrio perfetto”.
Qual è stato il segreto del successo di Jacobs alle olimpiadi? Quanto tempo prima iniziano le preparazioni insieme allo staff tecnico sanitario?
“Partiamo dal presupposto che Jacobs ha un talento naturale. È nato per vincere, per fare qualcosa di grande; ha sofferto di alcuni problemi fisici in passato che ne hanno leggermente rallentato l’ascesa, ma con l’aiuto della sua dedizione e della sua caparbietà siamo riusciti a combinare il lavoro svolto da tutto il team sanitario. Da questo momento Marcell è riuscito a mostrare appieno il suo potenziale. Come altri atleti di questo livello Jacobs è stato continuamente monitorato sotto vari parametri: da inizio settembre, fino alla stagione estiva; questo nonostante il lavoro si intensifichi a partire dal raduno organizzato a gennaio”.
Quali sono gli sport che in maniera maggiore richiedono la figura dell’osteopata accanto all’atleta?
“Non ci sono sport più esigenti di altri. L’osteopatia è una disciplina olistica e può spaziare tra tutti gli sport. È richiesto studio e approfondimento delle proprie tecniche per poterle applicare nello sport”.
Come viene monitorato lo stato di salute dello sportivo in vista delle prestazioni agonistiche?
“Più volte a settimana si effettuano delle sedute in concomitanza con l’allenamento dell’atleta. Con l’inizio delle competizioni, gli incontri divengono più frequenti. Per le manifestazioni internazionali si organizzano dei raduni in cui mi occupo di lui “h 24”. Solitamente imposto il mio percorso iniziando con un lavoro di attivazione, combinato con una valutazione dello stato di equilibrio posturale. In seguito supervisiono l’allenamento, nel caso sopraggiungessero problematiche di varia natura. Post allenamento si effettuano poi specifici trattamenti in base alla condizione fisica dell’atleta”.
Ci sono consigli o suggerimenti che si possono applicare anche a chi fa sport a livello non agonistico?
“Consiglio sempre di praticare attività fisica in modo regolare e personalizzato, non tralasciando l’aspetto della prevenzione. Anche una corretta alimentazione è fondamentale per preservare il benessere dell’individuo. Esistono consigli e suggerimenti anche per le persone che praticano sport non agonistico: effettuare valutazioni posturali, studio del gesto atletico, adeguate manovre di scarico post allenamento, rinforzo muscolare selettivo, alimentazione, integrazione e, soprattutto, sottoporsi a visite regolari presso il proprio osteopata di fiducia”.
L’importanza della collaborazione con le altre figure dello staff medico sportivo. Qual è il ruolo dell’osteopata e del fisioterapista in un team medico? Quale valore aggiunto apporta la conoscenza dell’osteopatia?
“Con lo staff c’è stata, e c’è, una grande collaborazione. Ritengo sia un prezioso valore aggiunto. Ci aggiorniamo per seguire i vari aspetti, soprattutto con l’allenatore e il chiropratico, il dr. Renuad Dejean. Ognuno ha le sue specialità e competenze che vengono rispettate reciprocamente. Siamo tutti elementi essenziali di un percorso che ha portato Jacobs a divenire il campione che è oggi. Studiare la sua alimentazione è altrettanto fondamentale per conoscere il suo stato fisiologico viscerale e ormonale. A questo proposito collaboro regolarmente anche con il suo nutrizionista. Inoltre, nel corso dei Giochi Olimpici ho avuto frequenti scambi con la mental coach Nicoletta Romanazzi per gestire alcuni aspetti emotivi emersi nel corso delle diverse competizioni; da qui sono nate informazioni preziose per la buona riuscita anche del mio lavoro. Il ruolo dell’osteopata insieme a quello del fisioterapista all’interno del team medico sono a mio avviso essenziali per regolarizzare i vari sistemi del corpo e prevenire gli infortuni. L’osteopatia è un arma in più all’interno dello staff medico. Si potrebbe definire un vero e proprio collante tra le la varie figure professionali. L’osteopata, con la sua conoscenze dell’anatomia e della fisiologia, può suggerire la strada da seguire per prevenire un infortunio o facilitarne il recupero e il ritorno all’omeostasi”.
Quali caratteristiche fondamentali deve avere un osteopata per avere successo rispetto al lavoro sui pazienti?
“Penso che le capacità relazionali ed empatiche siano fondamentali. Capire il paziente, entrare nel suo vissuto, facilita notevolmente la buona riuscita del lavoro. Inoltre, credo che l’aggiornamento e la formazione continua siano ingredienti essenziali per rendere un osteopata competente e in grado di aiutare il maggior numero di pazienti in modo efficace”.
Chi è Alberto Marcellini, l’osteopata di Marcell Jacobs
Alberto Marcellini ha conseguito il diploma in Fisioterapia nel 2010 presso l’università Tor Vergata di Roma e in seguito ha avuto esperienze in diverse strutture, dai centri convenzionati, agli ospedali fino ad approdare a centri fisioterapici privati. Nel 2016 ha concluso gli studi in osteopatia ottenendo il diploma riconosciuto dal R.O.I. (Registro Osteopati Italiani) presso l’I.S.O. (Istituto Superiore di Osteopatia) di Milano, continuando poi a specializzarsi con diplomi post graduate in diversi rami dell’osteopatia. Specializzato nell’osteopatia fasciale e nelle problematiche cranio-cervico-mandibolari ha inoltre appreso gli elementi della posturologia, che lo hanno portato ad effettuare una valutazione molto più dettagliata del paziente. Il ramo sportivo è stato sempre il suo sogno, fino a quando nel 2017 ha iniziato a collaborare con la squadra nazionale di atletica leggera. Da maggio 2020 Marcellini è entrato nel team di Marcell Jacobs, occupando il ruolo di fisioterapista e osteopata, arrivando alle olimpiadi di Tokyo 2020 dove l’atleta ha vinto ben due medaglie d’oro. Attualmente Marcellini continua a lavorare alla gestione e al recupero fisico di Marcell Jacobs in vista delle prossime competizioni di atletica e svolge la sua attività nello studio studio privato nel quartiere Eur di Roma. Parallelamente collabora anche con la Redbull al seguito degli eventi sportivi organizzati a livello nazionale.