Meningite: l’obiettivo dell’OMS è debellarla entro il 2030.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità si pone un obiettivo: vincere la meningite entro il 2030. Sono 250.000, nel mondo, le vittime della pericolosa infiammazione che colpisce le meningi, che può essere di origine virale o batterica e che si trasmette attraverso le goccioline di saliva o per tramite delle secrezioni nasali.
Poche settimane fa, nella Repubblica Democratica del Congo, un’epidemia di meningite ha provocato la morte di oltre 130 persone, a fronte di 300 contagi.
Meningite: la strategia dell’OMS
Il primo passo che si prefigge l’OMS è quello di ridurre i decessi del 70% e dimezzare il numero dei casi gravi entro, appunto, il 2030. La strategia dell’OMS, lanciata da un’ampia coalizione di partner coinvolti nella prevenzione della meningite in un evento virtuale di recente ospitato dall’OMS a Ginevra, è quella di combattere innanzitutto le meningiti batteriche acute, le più pericolose, causate da quattro batteri: meningococco, pneumococco, Haemophilus influenzae di tipo B e streptococco del gruppo B. Questi agenti patogeni hanno causato, nel solo anno 2019, la metà di tutti i decessi per meningite registrati nel mondo.
Obiettivo dell’intera strategia è prevenire le infezioni e migliorare la cura e la diagnosi. “È tempo di affrontare la meningite a livello globale una volta per tutte, ampliando con urgenza l’accesso agli strumenti esistenti come i vaccini, guidando nuove ricerche e innovazioni per prevenire, rilevare e trattare le varie cause della malattia e migliorare la riabilitazione delle persone colpite”, ha affermato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Meningite: il ruolo dei vaccini
L’OMS punta a un’elevata copertura vaccinale in tutti i paesi nei quali i vaccini contro meningococco, pneumococco, Haemophilus influenzae di tipo B sono già disponibili, e sulla messa a punto di ulteriori nuovi vaccini.
l successo dei programmi di vaccinazione ha portato, dichiara Marie-Pierre Preziosi, responsabile per la meningite e il progetto di ricerca e sviluppo presso l’OMS “alla percezione in alcune organizzazioni che il problema della meningite fosse superato”. Ma “i numeri e le conseguenze” mostrano che “non è così”. Diversi vaccini proteggono dalla meningite, ma non tutte le comunità vi hanno accesso e molti paesi devono ancora introdurli nei loro programmi nazionali. Mentre è in corso la ricerca per sviluppare vaccini per altre cause di meningite, rimane un urgente bisogno di innovazione, finanziamenti e ricerca.
E i vaccini da soli non bastano. L’OMS insiste sulla necessità di un rafforzamento delle diagnosi rapide e dell’accesso alle cure, di una migliorata sorveglianza epidemiologica e di un efficace monitoraggio dei pazienti e delle conseguenze della malattia, che nel 20% dei casi conduce a handicap di lungo termine.