Obesità e sovrappeso, Allarme OMS: “167 milioni di persone a rischio entro il 2025”. Nel 2016 oltre 1,9 miliardi di adulti -il 39% della popolazione mondiale di età pari o superiore a 18 anni- erano in sovrappeso. Il 13% degli adulti risultava obeso. Nello stesso anno, i bambini e gli adolescenti al di sotto dei 18 anni che risultavano in sovrappeso od obesi erano oltre 340 milioni. A evidenziare questi dati è l’Organizzazione Mondiale della Sanità in un comunicato relativo alla Giornata Mondiale dell’Obesità celebrata lo scorso 4 marzo. Numeri destinati a crescere. Si stima infatti che entro il 2025 altri 167 milioni di persone potrebbero essere colpiti dal problema.
Obesità e sovrappeso: cosa sono?
Sovrappeso e obesità, si legge dal sito OMS, sono definiti come l’accumulo di grasso anormale o eccessivo che può compromettere la salute. Per classificare sovrappeso e obesità è comunemente utilizzato l’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI, acronimo Inglese di Body Mass Index), che si calcola dividendo il peso di una persona in chilogrammi per il quadrato della sua altezza in metri. In una persona alta 1,80 mt, che pesi 90 kg, l’Indice di Massa Corporea si calcolerà dividendo 90 per 3,24 (che il quadrato di 1,8). Il suo IMC sarà dunque di 27,8. Ecco di seguito la classificazione OMS del sovrappeso e dell’obesità in base al IMC nelle persone adulte:
IMC>=25, sovrappeso
IMC>=30, obesità
Si tratta ovviamente di dati indicativi che possono variare da individuo a individuo in base a molti fattori e che, prima di giungere a qualsiasi conclusione, andranno dunque attentamente e necessariamente valutati dal medico.
Obesità e sovrappeso: quali le cause?
La causa fondamentale dell’obesità e del sovrappeso è individuabile nello squilibrio energetico tra calorie consumate e calorie assunte. Negli ultimi decenni, in buona parte del mondo, si è assistito a un consistente aumento nell’assunzione di cibi ad alto contenuto di grassi e zuccheri, unitamente a una considerevole diminuzione dell’attività fisica. Lavoro sedentario, mutate modalità di trasporto e di spostamento, crescente urbanizzazione sono alcuni dei fattori che hanno modificato profondamente le nostre abitudini e che, di pari passo con le modificazioni subite dalle nostre abitudini alimentari, hanno contribuito al generarsi sempre più diffuso dell’obesità o comunque del sovrappeso. Si legge dal sito OMS che ‘i cambiamenti nei modelli dietetici e di attività fisica sono spesso il risultato di cambiamenti ambientali e sociali associati allo sviluppo e alla mancanza di politiche di sostegno in settori quali salute, agricoltura, trasporti, pianificazione urbana, ambiente, trasformazione alimentare, distribuzione, marketing e istruzione’. Un quadro che preoccupa, perché le conseguenze del sovrappeso e dell’obesità sulla nostra salute sono ben note e vanno dalle malattie cardiovascolari ai disturbi muscoloscheletrici quali per esempio l’artrosi, passando per il diabete e addirittura alcuni tipi di tumore. A ciò si aggiunga, come si legge nell’articolo OMS, il fatto che le persone con obesità hanno sino a “tre volte più probabilità di essere ricoverate in ospedale a causa del COVID-19”.
Obesità e sovrappeso: come ridurle?
Sovrappeso e obesità, così come le malattie che spesso ne conseguono, sono ampiamente prevenibili. Un regime alimentare sano e una regolare attività fisica rappresentano la scelta più facile, più accessibile e più facilmente praticabile al fine di prevenire sovrappeso e obesità. A livello individuale le persone possono limitare l’assunzione di cibi grassi e con zuccheri aggiunti, aumentare il consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci, svolgere una regolare attività fisica.
Il ruolo delle istituzioni
Anche le istituzioni, si legge nel comunicato, possono e devono fare la loro parte incoraggiando le scelte virtuose di cui sopra attraverso l’attuazione di politiche che le promuovano e le rendano facilmente accessibili, in maniera particolare alle fasce meno abbienti della popolazione. tassare le bevande zuccherate e fornire un migliore accesso a cibo sano e conveniente. Le città e i paesi devono creare spazio per camminare, andare in bicicletta e divertirsi in sicurezza e le scuole devono aiutare le famiglie a insegnare ai bambini abitudini sane fin dalla più tenera età. La chiave per prevenire l’obesità è agire presto, idealmente anche prima del concepimento. Una buona alimentazione in gravidanza, seguita da allattamento al seno fino all’età di 6 mesi e allattamento continuato fino a 2 anni e oltre, è la cosa migliore per tutti i lattanti e bambini piccoli. Allo stesso tempo, i paesi devono lavorare insieme per creare un ambiente alimentare migliore in modo che tutti possano accedere e permettersi una dieta sana. Passi efficaci includono limitare la commercializzazione ai bambini di cibi e bevande ad alto contenuto di grassi, zucchero e sale, tassare le bevande zuccherate e fornire un migliore accesso a cibo sano e conveniente. Le città e i paesi devono creare spazio per camminare, andare in bicicletta e divertirsi in sicurezza e le scuole devono aiutare le famiglie a insegnare ai bambini abitudini sane fin dall’inizio.
Il ruolo dell’industria alimentare
Fondamentale anche il ruolo dell’industria alimentare nella promozione di diete sane ed equilibrate. Tra le indicazioni quella di ridurre il contenuto di grassi, zuccheri, sale, limitando altresì la commercializzazione di quegli alimenti che ne abbiano in eccesso. Responsabilità dell’industria alimentare, si legge, è anche quella di incoraggiare e sostenere la pratica di regolare attività fisica anche sul posto di lavoro.
Il ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
L’OMS sta rispondendo alla crisi globale dell’obesità su molti fronti. Ciò include il monitoraggio delle tendenze e della prevalenza globali, lo sviluppo di un’ampia gamma di linee guida per la prevenzione e il trattamento del sovrappeso e dell’obesità e la fornitura di supporto per l’attuazione e guida per i paesi. A seguito di una richiesta degli Stati membri, il segretariato dell’OMS sta sviluppando un piano d’azione di accelerazione per fermare l’obesità, affrontare l’epidemia nei paesi ad alto carico e catalizzare l’azione globale. Il piano sarà discusso alla 76a Assemblea Mondiale della Sanità che si terrà a maggio 2022.