Ora legale o ora solare? I rischi per la salute. È tornata l’ora solare. Dalle 2 di questa notte, in Italia come in altri paesi, le lancette sono tornate indietro di un’ora e hanno ripreso a segnare, dopo 7 mesi, l’ora dettata dal sole. Da oggi dunque il sole sorgerà e tramonterà con sessanta minuti di anticipo. L’alternanza tra l’ora solare e l’ora legale, introdotta in Italia nel 1966, origina dal sostanzioso risparmio energetico che ne deriva e che, secondo i dati di Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, negli ultimi 10 anni si è collocato su una media annua di oltre 530 Gigawattora (miliardi di wattora). L’adozione dell’ora legale tuttavia pare avere anche delle controindicazioni.
Se da un lato è vero che consente di risparmiare energia e dunque denaro, dall’altro lo spostamento periodico delle lancette parrebbe avere delle ricadute non troppo positive sulla salute psicofisica di ognuno di noi. Da qui l’ormai annoso dilemma: vale davvero la pena adottare l’ora legale? Non sarebbe meglio mantenere l’ora solare lungo l’intero arco dell’anno? E se invece adottassimo l’ora legale e non la abbandonassimo più?
Ora legale o ora solare? Il parere della dr. Pyllis C. Zee, specialista in Medicina del Sonno
“C’è sempre stato un dibattito sull’ora legale”, afferma Phyllis C. Zee, MD, PhD , Responsabile della Medicina del Sonno presso il Dipartimento di Neurologia della Northwestern Medicine. “La scienza si è evoluta nell’ultimo decennio, e ha dimostrato che la transizione tra l’ora solare e l’ora legale è associata a conseguenze avverse per la salute. La grande domanda sul tavolo in questo momento è: dovremmo adottare permanentemente l’ora solare o quella legale? Zee si dice a favore della prima ipotesi: basta con l’ora legale. Manteniamo l’ora solare tutto l’anno. “Se adottiamo l’ora standard permanente -dichiara la specialista- i nostri orologi interni saranno più probabilmente sincronizzati con la rotazione della Terra, i cambiamenti stagionali e l’orologio solare”.
Nei paesi in cui si adotta l’ora legale, infatti, il momento del cambiamento, che avviene a fine marzo con lo spostamento delle lancette dell’orologio un’ora avanti, ruba a tutti noi un’intera ora di sonno. L’ora perduta può di per sé sembrare innocua, ma in realtà le conseguenze che derivano dai sessanta minuti di sonno rubati possono essere significative e protrarsi a livello psicofisico per giorni e persino mesi.
La salute del sonno dipende infatti dall’equilibrio tra due processi: omeostasi del sonno e ritmo cicardiano.
Omeostasi del sonno
L’omeostasi è il processo mediante il quale il corpo umano mantiene in equilibrio le sue funzioni fisiologiche. Anche la quantità di sonno che dormiamo ogni notte è controllata in maniera omeostatica da sostanze, quali per esempio l’adenosina, i cui livelli aumentano progressivamente durante le ore di veglia facendoci avvertire in misura sempre maggiore il bisogno di dormire, e si riducono durante le ore di sonno facilitando così il nostro risveglio.
Ritmo circadiano
È costituito dai cicli biologici naturali del nostro corpo, compreso il ciclo sonno-veglia che regola i tempi del sonno notturno e della veglia diurna. Il nostro ritmo circadiano è determinato dai tempi e dalla quantità di esposizione alla luce diurna.
“Con l’ora legale, il nostro corpo è esposto a meno luce nelle ore del mattino e a più luce durante la sera, il che può alterare il nostro ritmo circadiano”, afferma la dottoressa Zee. Quando il nostro orologio interno non è sincronizzato con quello solare, corriamo dunque il rischio di avvertire stanchezza il mattino e di sentirci insolitamente svegli nelle ore serali. Alterando il ritmo circadiano, andiamo ad alterare anche l’omeostasi del sonno, con un’inevitabile ricaduta sulla nostra salute.
Ora legale o ora solare? I rischi per la salute
“Sappiamo che la privazione del sonno fa male alla salute fisica e cognitiva”, osserva la dottoressa Zee. La specialista spiega che il passaggio all’ora legale può creare problemi di salute a breve termine come problemi di sonno, affaticamento e variazioni della pressione sanguigna, ma anche a lungo termine. Gli studi dimostrano infatti che l’adozione dell’ora legale è collegata a depressione, metabolismo rallentato, aumento di peso, cefalea a grappolo. L’ora legale è stata anche collegata a un aumento del rischio di sviluppare determinati disturbi cognitivi e mentale, e anche a malattie digestive e cardiache.
È interessante notare, inoltre, che durante la settimana successiva al passaggio all’ora legale, si registra, secondo alcuni studi, un aumento associato di malattie cardiovascolari, con un rischio maggiore di infarto del 24%; infortuni, compreso un picco del 6% di incidenti stradali mortali; frequenza di ictus, che aumenta dell’8%; problemi di salute mentale e cognitivi, con un picco dell’11% degli episodi depressivi; alattie digestive e immuno-correlate, come la colite, che aumentano del 3% nelle donne di età superiore ai 60 anni.