martedì 10 Dicembre 2024

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Osteopatia e Gravidanza, intervista alla dottoressa Raffaella Sala

In continuo aumento il numero delle gestanti che si rivolgono all'osteopata. Ne parliamo con Raffaella Sala, osteopata e docente di Osteopatia Cranio Sacrale e Osteopatia Pediatrica

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Osteopatia e Gravidanza, intervista alla dottoressa Raffaella Sala. Secondo un’indagine commissionata dal Registro degli Osteopati d’Italia, sono oltre 10 milioni gli italiani che si rivolgono alle cure dell’osteopata. E il 90% di loro rimane soddisfatto. Tra loro, in costante aumento il numero delle gestanti e delle neo mamme che ricorrono alle cure dell’osteopata per affrontare nel migliore dei modi il periodo della gravidanza, durante il quale il sistema muscolo-scheletrico della donna subisce inevitabilmente modifiche significative. Ma quali sono i benefici che l’osteopatia può recare alla donna in gravidanza e al neonato? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Raffaella Sala, osteopata pediatrica e docente di Osteopatia Cranio Sacrale e Osteopatia Pediatrica.

Dr.ssa Sala, perché è bene, per la gestante, rivolgersi all’osteopata?

La gravidanza è un evento assolutamente naturale per la donna. Ma nel periodo della gestazione il corpo è sottoposto a una serie di modificazioni che coinvolgono non solo il sistema muscoloscheletrico e posturale, ma anche i sistemi cardiovascolare, gastrointestinale, respiratorio, neurovegetativo, endocrino, metabolico ed anche emotivo-psicologico. La donna si trova quindi ad affrontare vari problemi che possono diminuire il suo stato di benessere. L’osteopata accompagna la donna in questa fase di cambiamenti utilizzando un approccio globale e multisistemico e non relegando il trattamento esclusivamente alle problematiche muscoloscheletriche. L’osteopatia in gravidanza deve essere quindi un supporto alle fasi di adattamento fisiologico, deve correggere le disfunzioni somatiche, aiutare il drenaggio veno-linfatico, trattare i disturbi funzionali che possono insorgere durante la gravidanza. Tutto questo può essere fatto qualora non esistano controindicazioni al trattamento osteopatico quali per esempio le perdite vaginali, le gravidanze extrauterine, complicazioni placentari, contrazioni premature, ipertensione o altro e con la collaborazione dell’ostetrica e del ginecologo.

Gravidanza e osteopatia raffaella sala
pressmaster@stock.adobe.com

Quante di loro lo fanno? Ci sono statistiche?

Dal 20% al 60% delle donne si rivolge al CAM (Complementary Alternative Medicine) alla ricerca di una gravidanza e di un parto “naturali” e meno medicalizzati possibile. I principali motivi di consulto sono dolore alla schiena, dolore al collo e preparazione al parto stesso. Per la maggior parte di queste donne l’utilizzo di medicine complementari contribuisce a una gravidanza serena, sicura e organizzata. Da altri studi emerge la necessità di avere una collaborazione e un’interazione tra medicina allopatica e medicina complementare per poter integrare i ruoli e le conoscenze al fine di sostenere una gravidanza sicura. Non ci sono statistiche relative all’Italia ma l’esperienza ci dice che il numero dei medici che inviano le mamme all’osteopata è in forte aumento. Molte di loro, invece si rivolgono dall’osteopata per loro iniziativa, consultando i registri italiani di osteopatia (ROI e FESIOS) per avere le opportune garanzie attorno al professionista, o perché erano pazienti già prima che iniziassero la gravidanza.

Raffaella Sala
Raffaella Sala, osteopata

Dove e quando inizia il lavoro dell’osteopata sulla gestante?

Nell’ottica della prevenzione il lavoro osteopatico inizia quando si decide di diventare mamme, per evitare che eventuali disfunzioni già presenti possano mantenersi e aggravarsi durante la gravidanza. Il trattamento osteopatico dovrebbe comunque essere iniziato fin dall’inizio della gravidanza per seguire i cambiamenti fisiologici e strutturali del corpo e per preparare le strutture interessate all’evento parto.

Potremmo dividere il lavoro dell’osteopata in varie fasi:

Prevenzione

Preparare il corpo della donna alla gravidanza eliminando sovraccarichi posturali e disfunzioni somatiche per rendere la gravidanza il più ergonomica possibile.

1° Trimestre | Fase di Adattamento

Iniziano a manifestarsi i primi cambiamenti posturali a carico della porzione cervicale, dorsale e scapolare. I cambiamenti interessano inevitabilmente anche il sistema endocrino e neurovegetativo. Il periodo è molto delicato, l’osteopata deve avere una formazione specifica, sono controindicate manipolazioni HVLA e trattamenti diretti sull’addome.

2° Trimestre | Fase di benessere

È il periodo in cui il trattamento osteopatico può essere messo in atto in sicurezza. Iniziano evidenti cambiamenti posturali a carico della zona dorso-lombare, lombare e sacrale, con interessamento del diaframma e del bacino in toto. Di fondamentale importanza la corretta funzionalità del Cilindro Toraco-Addomino-Pelvico. È in questa fase che l’osteopata effettua il trattamento del pavimento pelvico, dopo un’attenta valutazione anche delle correlazioni con sistema viscerale.

3° Trimestre | Fase di sovraccarico.

Possibile aumento della sintomatologia lombare, pelvica (stiramento dei legamenti sacroiliaci), radicolare. In questa fase sono particolarmente indicate tutte quelle tecniche volte a migliorare la vascolarizzazione e il drenaggio venoso e linfatico. Rilascio di tutte le articolazioni del bacino con particolare attenzione al sacro e ai suoi legamenti e all’articolazione coxo femorale.

Preparazione al parto

Rilascio del pavimento pelvico e del perineo.

Parto

In alcuni paesi, in Nuova Zelanda per esempio, l’osteopata può essere presente durante il parto. Il suo lavoro si concentra sul bilanciamento legamentoso del bacino e sul rilascio del diaframma. Gentili mobilizzazioni della zona lombare e sacroiliaca vengono eseguiti tra una contrazione e l’altra.

osteopatia gravidanza raffaella sala
Foto di Tawny Nina Botha da Pixabay

Osteopatia e gravidanza: il Post partum

Il dolore a livello pelvico, perineale e in zona lombare e sacroiliaco diminuiscono dopo un trattamento osteopatico. Questo è un periodo molto delicato perché dopo il parto il corpo della donna subisce ulteriori forti e repentini cambiamenti a livello ormonale, chimico, emotivo e posturale. L’osteopatia si prende cura della mamma e del suo piccolo aiutandoli a migliorare la qualità della loro vita.

Possiamo quindi affermare che: “Il trattamento delle disfunzioni somatiche in gravidanza può accrescere l’omeostasi e aumentare il confort e la qualità di vita perché permette un adattamento del corpo della donna ai cambiamenti fisiologici e strutturali della gravidanza, migliorando la qualità di vita della gestante stessa” (Lavelle 2012). Alla luce di tutto ciò sarebbe importante che l’osteopata potesse accompagnare la donna nel suo percorso di vita, dal menarca alla menopausa.

Qual è l’approccio dell’osteopata alla futura mamma?

Come già detto l’approccio alla mamma è multisistemico. L’osteopatia si propone di prevenire e alleviare il dolore, eliminando le disfunzioni somatiche che possono essere all’origine del dolore stesso. Per definizione il Trattamento Manipolativo Osteopatico è definito come “L’applicazione di tecniche manuali per aumentare la funzione fisiologica e/o supportare l’omeostasi che è stata alterata da una Disfunzione somatica” (AACOM. 2011). Le tecniche manuali possono quindi essere sia a carico del sistema muscoloscheletrico che subisce le principali modificazioni, ma anche a carico del sistema circolatorio-respiratorio, neurologico e metabolico della paziente. Tutto questo in accordo con la definizione dei “5 Modelli Osteopatici” (World Health Organization 2006) che vede nell’equilibrio dei sistemi muscoloscheletrico, neurologico, metabolico, respiratorio/circolatorio, metabolico, comportamentale, un corretto approccio alla salute. L’utilizzo di tecniche di drenaggio, craniosacrali e viscerali permettono un approccio completo alla paziente. Ricordiamo che è fondamentale l’approccio multidisciplinare alla paziente in cui ginecologo, ostetrica e osteopata siano integrati per una “care” a 360°. A tutto ciò naturalmente si deve aggiungere un corretto stile di vita della gestante stessa sia da un punto di vista nutrizionale che di esercizio fisico.

Quali sono i disturbi più comuni nella gestante?

La gravidanza è da considerarsi una “normale condizione fisiologica” per la donna che comunque può e deve continuare a svolgere le sue normali attività (Olsson & Nilsson-Wikmar, 2004). Tuttavia gli importanti cambiamenti ormonali, biomeccanici, posturali possono andare a interferire con il benessere della donna stessa. Problematiche come mal di schiena, nausea, sonnolenza crampi, costipazione, stanchezza emorroidi, insonnia, disturbi del sonno, edema agli arti inferiori, vene varicose ecc. possono comunque interferire con una buona qualità di vita. Questi disturbi sono spesso associati a disturbi del sonno e possono interferire con le normali attività quotidiane. Da letteratura risulta che se i disturbi aumentano di intensità e frequenza, il 50% delle gestanti riducono l’impegno sul lavoro e circa il 40% deve smettere di lavorare. Di seguito le problematiche più comuni riscontrate nelle gestanti in condizioni non patologiche e il relativo approccio osteopatico:

Dolore alla schiena

È la piuù comune causa di dolore in gravidanza. Interessa dal 50% all’85% delle gestanti e include sia dolore lombare che in zona sacro iliaca. I cambiamenti biomeccanici e posturali dovuti all’aumento del peso del feto e l’aumento di relaxina e progesterone determinano un’alterata biomeccanica rachidea e muscolare con possibile insorgenza di dolore. L’aumentata lordosi lombare determina uno “ stress” a carico delle faccette e degli spazi intervertebrali, la lassità legamentosa dovuta a un aumento di relaxina e progesterone costringe i muscoli a un sovraccarico di lavoro dando cosi origine a una sintomatologia algica. Fattori predisponenti includono una pesante attività lavorativa, fumo, età della madre, pregresso dolore rachideo. Il dolore alla schiena aumenta con l’aumento del peso della gestante e delle settimane di gravidanza.

Osteopatia e Gravidanza, intervista alla dottoressa Raffaella Sala

Dolore pubico

Tra i dolori di origine muscoloscheletrico riscontriamo il dolore pubico. Colpisce una donna su trentasei con un’incidenza del 45% al terzo trimestre di gravidanza. Si manifesta con dolore in sinfisi pubica, dolore nel piccolo bacino, dolore in adduzione degli arti inferiori, dolore lombare e in zona sacroiliaca. Per alleviare il dolore e la tensione muscolare si utilizzano tecniche di Soft Tissue, articolatorie per il rachide e le anche, di energia muscolare. Il trattamento Manipolativo osteopatico può diminuire sensibilmente il dolore  e determina un arresto del deterioramento della funzionalità del rachide nel terzo trimestre di gravidanza.

Sindrome del tunnel carpale-edema.

L’azione del progesterone, l’aumento del volume fluidico, la compressione sulla vena cava da parte del feto, l’alterata funzionalità diaframmatica sono fattori che concorrono a un rallentamento del ritorno venoso e all’aumento della ritenzione fluidica causando edema agli arti inferiori o sindrome del tunnel carpale. Tale disturbo interessa circa il 25% delle gestanti, ma alcuni studi indicano che raggiunge circa il 62 % nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Nausea e vomito

Presente nell’80% delle gestanti, insorge tipicamente durante il primo trimestre di gravidanza. Cambiamenti ormonali, aumentati livelli di tiroxina e gonadotropine corioniche, uniti a fattori psicosociali, sembrano esserne la causa.

Affanno e mancanza di respiro

I cambiamenti biomeccanici e l’aumento di volume dell’utero possono alterare la mobilità delle ultime coste e la funzionalità diaframmatica dando cosi la sensazione di mancanza di respiro.

Reflusso gastro esofageo e difficoltà di digestione

Sia la compressione dell’utero sia il rilascio di ormoni possono favorire l’insorgere di reflusso gastroesofageo.

Altri disturbi possono comunque interferire con la qualità di vita della mamma: crampi, costipazione, stanchezza, emorroidi, insonnia, disturbi del sonno, edema agli arti inferiori, vene varicose.Come li affronta l’osteopata?

E l’osteopata questi disturbi come li affronta?

L’osteopata, una volta accertato che il paziente sia di sua competenza e non presenti controindicazione al trattamento, ricercherà la causa del problema definendo un’ipotesi di trattamento a breve e lungo termine. Il Trattamento manipolativo osteopatico (OMT) sarà quindi studiato specificamente per il paziente stesso. Dalla revisione della letteratura le tecniche utilizzate sono generalmente tecniche articolatorie, di rilascio miofasciale, di energia muscolare rivolte alla disfunzione somatica presente nei vari distretti corporei (rachide cervicale, toracico, lombare, sacro e pelvi, stretto toracico superiore, clavicole, coste e diaframma). Il lavoro sui sistemi interessati e l’utilizzo di tecniche fasciali, viscerali e craniosacrali di drenaggio linfatico e di riequilibrio dei diaframmi permette all’osteopata di intervenire sul corpo nella sua globalità. A questo proposito è interessante citare il PROMOTE Study Protocol (Pregnancy Research on Osteopathic Manipulation Optimizing Treatment Effects Kendi L. Hensel, 2016), che ha identificato una serie di tecniche osteopatiche su vari distretti corporei per il ripristino di una corretta funzione biomeccanica, vascolare, neurologica e respiratoria.

Osteopatia e Gravidanza: intervista alla dottoressa RAffaella Sala
Raffaella Sala, DO

E il neonato? Quali benefici ne trae?

Fenomeni prenatali di mancanza di spazio per il bambino all’interno dell’utero materno, come il malposizionamento fetale, le ridotte dimensioni del bacino materno, e/o perinatali (tipo di parto, durata della fase espulsiva, utilizzo di artifici ostetrici) sembrano avere un ruolo importate sull’incidenza delle principali problematiche traumatiche del neonato ( plagiocefalia, torcicollo, cefaloemato ecc.) Il trattamento manipolativo osteopatico in gravidanza porta una serie di benefìci che permetteranno al neonato un maggiore benessere: riduzione del tempo di travaglio, riduzione stress materno fetale, riduzione meconio nel liquido amniotico, riduzione parti pretermine, riduzione dell’utilizzo di forcipe e incidenza di parto cesareo. I risultati dello studio supportano l’ipotesi che l’osteopatia prenatale possa ridurre la comparsa di alcune complicazioni durante la gravidanza, il travaglio e il parto e confermano l’ipotesi di assicurare il Trattamento Manipolativo Osteopatico prenatale.

osteopatia gravidanza raffaella sala
Foto di Victoria_Borodinova da Pixabay

Osteopatia e gravidanza: se le chiedessero di fornire 5 consigli alle mamme in attesa, quali darebbe?

Alle future mamme consiglio di considerare il periodo della gravidanza come una fase fisiologica della loro vita. Gravidanza non significa malattia ma semplicemente essere più attente a sé stesse e al proprio bambino. Le donne, quindi, possono continuare a fare tutto quello che sentono di poter fare. È molto importante condurre uno stile di vita sano fin dai primi mesi di gravidanza per prevenire l’instaurarsi di alcune patologie come il diabete gestazionale ed evitare un aumento eccessivo di peso. Consiglio, quindi, un’alimentazione equilibrata e una moderata attività fisica.

Il movimento in gravidanza aiuta a:
mantenere una buona mobilità articolare facilitando quindi l’adattamento delle strutture ossee ai cambiamenti fisici a cui è sottoposto l’organismo

  • facilitare il ritorno venoso riducendo gli edemi a livello degli arti inferiori;
  • coadiuvare il trattamento osteopatico;
  • dare un senso di benessere psicofisico;
  • non sottovalutare l’importanza del riposo. L’organismo materno è sottoposto a una maggiore spesa energetica, per questo risulta fondamentale assecondarne le necessità. Soprattutto negli ultimi mesi, le dimensioni della pancia e i movimenti del bambino spesso impediscono un sonno sereno. In questi casi consiglio di dormire sul fianco sinistro per evitare la compressione della vena cava e con un cuscino tra le gambe;
  • Evitare le posizioni assisa e ortostatica mantenute per lungo tempo poiché possono favorire l’instaurarsi di una sintomatologia dolorosa e ostacolare un corretto ritorno venoso dagli arti inferiori;
  • Preparare il pavimento pelvico al parto in maniera attiva durante la gravidanza rivolgendosi a figure professionali idonee. Il lavoro individuale favorisce una buona tonicità di questa muscolatura, prepara le strutture del piccolo bacino al parto e permette di prendere coscienza di questi muscoli.

Last but non least,  affidatevi all’osteopata specializzato. Vi accompagnerà in questo viaggio ed avrà cura di voi e del vostro bambino.

Chi è Raffaella Sala

Raffaella Sala
Raffaella Sala, osteopata

Raffaella Sala è Osteopata DO, BSc (Hons)UK, dottore in Scienze Motorie
D.P.O. Diploma Osteopatia Pediatrica presso Osteopathie Schule Deutschland. Già docente di Metodologia Clinica Osteopatica Pediatrica presso Osteopatie Schule Deutschland e presso Master di Scienze osteopatiche di I livello Università Bicocca Milano, è docente di Osteopatia Cranio Sacrale e Osteopatia Pediatrica presso ICOM Malta Educational. Ha svolto l’attività di osteopata presso il reparto di Neonatologia dell’Ospedale di Carate Brianza per nove anni e presso uno studio medico dentistico per un approccio integrato ortodontista-osteopata, maturando così esperienza decennale in ambito osteopatico pediatrico. Ha seguito numerosi corsi di aggiornamento in ambito pediatrico e ginecologico di cui è stata anche relatrice. È responsabile Clinica Osteopatica Pediatrica ICOM Cinisello. È autrice di numerosi articoli sul trattamento Osteopatico in ambito pediatrico, ostetrico e per i bambini con spettro autistico (Cap. “Osteopatia e disturbi dello Spettro autistico” in “La Medicina Osteopatica in Pediatria” (Edra ed.) Da anni si occupa di osteopatia per la cura dei malesseri fisici dei bambini con disturbo dello spettro autistico.

 

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