La presbiopia è la difficoltà a mettere a fuoco da vicino. Si calcola coinvolga ben 28 milioni di italiani. A Milano e in streaming 1800 esperti riuniti in un convegno sulle ultime novità tecnologiche.
Il lavoro al computer, fattosi decisamente più frequente e più impegnativo negli ultimi due anni a motivo dello smart working, costringe i nostri occhi, in misura sempre più accentuata, a impegnarsi nella messa a fuoco ravvicinata. Un carico di lavoro che crea difficoltà spesso significative ai circa 28 milioni di italiani che sono alle prese con la presbiopia. Proprio alla presbiopia e alla sua correzione è dedicato il Convegno B2Eyes organizzato da Fabiano Gruppo Editoriale al quale prendono parte più di 1.800 esperti, medici oculisti, ottici e operatori del settore per informare sulle novità nel mondo della presbiopia e della sua correzione.
La presbiopia? Dopo i 40 anni è quasi certa.
L’utilizzo giornaliero dei computer e dei dispositivi mobili continua a crescere. Ciò significa che i nostri occhi, oggi più che mai, sono costretti a spostarsi continuamente dalla tastiera al monitor, dal tablet allo smartphone, in un continuo e stressante esercizio di messa a fuoco tra oggetti che si trovano a distanze notevolmente diverse tra loro. Tutto ciò rende la quotidianità di chi è presbite piuttosto difficoltosa. Quotidianità che, a partire dai 40 anni, deve inevitabilmente fare i conti con la prespiobia.
«Le patologie oculari, così come i difetti funzionali della vista sono un aspetto centrale della presa in carico del paziente anziano – dichiara Andrea Mandelli, vicepresidente della Camera dei Deputati e presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani – anche per la necessità di mantenere il più a lungo possibile l’autonomia della persona».
“La difficoltà a leggere da vicino è la penalizzazione del difetto visivo più diffusa nel mondo”, dichiara Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana. “Tutto incomincia allo scadere dei 40 anni per peggiorare fino ai 55 quando si stabilizza definitivamente. Una perfetta individuazione dei difetti di vista, anche i più leggeri, corretti con i migliori occhiali a tecnologia avanzata rimane l’obiettivo prioritario per sostenere la salvaguardia della vista”.
Presbiopia: individuarla il prima possibile.
È di assoluta importanza individuare la presbiopia il prima possibile. “Oggi, la visita medico oculistica utilizzando i più innovativi strumenti diagnostici è capace di prevenire l’insorgenza delle malattie oculari specialmente nei bambini e nelle persone della terza età. Non farlo comporta il raddoppio delle persone cieche entro il 2030”, avverte Piovella che aggiunge: “Sottoporsi alle visite medico oculistiche programmate dalla Società Oftalmologica Italiana rimane la scelta responsabile capace di tutelare la vista di tutti”. Il Calendario ‘Per vedere fatti vedere’ stilato da SOI prevede visite alla nascita, entro i tre anni, il primo giorno di scuola, a 8, 9 e 10 anni, dai 40 ai 60 anni annualmente e dopo i 60 anni ogni anno.
Le lenti progressive e presbiopia.
Un ruolo fondamentale nel fronteggiare le difficoltà indotte dalla presbiopia è senza dubbio rivestito dalle lenti progressive. Sono lenti che presentano una variazione dell’ingrandimento tra la parte superiore della lente e la parte inferiore della lente stessa. Tale differenza consente una messa a fuoco ottimale e quindi una visione nitida a ogni distanza. La lente è suddivisa in 3 aree. La parte superiore consente di vedere in lontananza, quella centrale mette a fuoco gli oggetti posti a una distanza intermedia, e quella inferiore ci dà modo di vedere nitidamente gli oggetti vicini, come per esempio lo schermo del nostro smartphone o le pagine di un libro.