Qualità del sonno: l’osteopatia può migliorarla? I dati di uno studio. Alzi la mano chi non ha mai passato una nottata in bianco? O qualche ora passata a guardare il soffitto mentre avrebbe voluto dormire? È risaputo quanto lo stress cui siamo sottoposti influenzi negativamente il sonno; e negli ultimi anni non sono certo mancati i motivi per preoccuparsi: la recente pandemia, i suoi risvolti socio economici, la guerra, la crisi energetica, l’inflazione.
Tali preoccupazioni si sommano ai piccoli grandi eventi della vita di ognuno di noi e, poco o tanto, generano un certo livello di stress. E non c’è bisogno di essere dei ricercatori per capire che più siamo stressati peggiore sarà la qualità del nostro riposo.
Ma cosa c’entra l’osteopatia con lo stress e con il sonno?
Negli ultimi anni è stato dimostrato da diversi autori che il trattamento osteopatico può modificare la risposta del nostro organismo allo stress, bilanciando le componenti del sistema nervoso autonomo (orto e parasimpatico). L’idea di indagare gli effetti dell’osteopatia sul sonno è nata perché, pazienti che afferiscono all’osteopata per altre ragioni, spesso nel corso di qualche seduta ci riportano, oltre al miglioramento del dolore, di riposare meglio. Questa osservazione clinica ci ha spinti ad approfondire l’argomento è così abbiamo provato, al Collegio Italiano di Osteopatia, a mettere a punto uno studio pilota che indagasse in maniera più oggettiva l’effetto del trattamento osteopatico sul sonno.
Qualità del sonno: l’osteopatia può migliorarla? Lo studio del Collegio Italiano di Osteopatia
Nei primi sei mesi del 2022 sono stati reclutati 30 pazienti con difficoltà nel prendere sonno o nel mantenerlo, a patto che non stessero assumendo farmaci specifici per il disturbo del sonno, terapie cortisoniche, psicofarmaci o, nel caso delle donne, non fossero in gravidanza. Per essere inclusi i pazienti dovevano avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni e un punteggio al PSQI (Pittsburgh Sleep Quality Index) maggiore di 5, che certificasse reale presenza di una difficoltà a prendere sonno o a mantenerlo. I pazienti sono stati inoltre valutati secondo la Scala di Epworth per la sonnolenza diurna (ESS) ed è stato richiesto loro di compilare quotidianamente un diario del sonno.
Sono poi stati effettuati, su ognuno di loro, quattro trattamenti osteopatici a cadenza settimanale, nel corso dei quali sono stati trattati la colonna vertebrale, il bacino, il diaframma toracico e il cranio, con tecniche miofasciali e cranio sacrali. Dopo una settimana dall’ultima seduta abbiamo ripetuto le valutazioni iniziali, secondo le stesse scale utilizzate in fase di reclutamento.
Qualità del sonno: l’osteopatia può migliorarla? I dati dello studio
Come si può osservare dal grafico qua di seguito, la media dei punteggi del PSQI nella fase di reclutamento era 11,9 mentre dopo le quattro sedute era di 7,3. La differenza tra le medie dei due periodi è quindi di 4,6, valore che corrisponde a una riduzione del punteggio pari al 38%. La media dei punteggi ESS nella fase di reclutamento era di 8,6, mentre una settimana dopo la quarta seduta il valore si è posizionato a 6,6. La differenza tra le medie dei due periodi è risultata quindi di 2 punti, che corrisponde a una riduzione del punteggio del 30%. L’analisi statistica ha rilevato che tale miglioramento del punteggio risulta essere statisticamente significativo.
Siamo coscienti che si tratti di un risultato ottenuto su un piccolo campione di pazienti e che sarebbe necessario associare alle scale di valutazione misurazioni più oggettive, come per esempio l’actigrafia, esame che rileverebbe il reale numero di ore dormite per notte.
Ci riteniamo però soddisfatti del risultato ottenuto, che charisce meglio il ruolo dell’osteopata nel miglioramento dei disturbi stress correlati.
Si ringraziano i colleghi che si sono occupati della parte clinica, dando reale attuazione al progetto, nello specifico: Balderi Lorenzo, Bonatti Ilaria, Calanchi Giorgia, Freddi Nicolò, Giatti Ricccardo e Maleti Leonardo.
Simone Bagatti
Osteopata e fisioterapista, Simone Bagatti è docente presso il Collegio Italiano di Osteopatia di Parma. Riceve nel suo studio di Arceto di Scandiano (Reggio Emilia).
Bibliografia
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