Rossella Brescia: “L’osteopatia mi rimette al mondo”. Intervista alla nota attrice, ballerina, insegnante di danza. Rossella Brescia è artista a tutto tondo. Ballerina, conduttrice televisiva e radiofonica, attrice, insegnante di danza, Rossella è personaggio televisivo noto e apprezzato ovunque per la sua bravura e le sue doti artistiche. Fondamentale, per un professionista come lei, prendersi grande cura di se stessa e del proprio corpo. Tra le sue abitudini la pratica assidua dello sport, una sana e rigorosa alimentazione e il ricorso regolare alle cure dell’osteopata. Riportiamo di seguito l’intervista rilasciata da Rossella Brescia al nostro periodico Osteopatia Magazine.
Rossella Brescia: “L’osteopatia mi rimette al mondo”
Rossella, perché andare dall’osteopata?
Il mio mestiere di danzatrice mi porta a contatto con l’osteopatia molto presto. Già subito dopo l’accademia avverto la necessità di ricorrervi. I traumi nel mio lavoro sono frequenti. E quando ne subisci uno, per esempio la distorsione della caviglia o di un ginocchio, ti trovi a camminare come non dovresti, per compensare gli effetti del trauma stesso. Camminando in maniera scorretta provochi ulteriori danni a te stesso. I trattamenti osteopatici ti rimettono a posto, ti ridanno il giusto assetto.
Cosa la portò ad andare dall’osteopata?
Un banale torcicollo. In sala prove, con l’aria condizionata, sudare ti espone con facilità al rischio del torcicollo. Andai dall’osteopata senza troppa convinzione. Ne uscii sistemata. La seduta mi recò subito un grande beneficio.
Gli effetti sono sempre immediati?
Sì, quasi sempre. Io, come dicevo, sono un po’ scettica, non sono certo una che crede nelle guarigioni miracolose. Nel caso dell’osteopatia però il beneficio che ne traggo è istantaneo. Uscendo dallo studio dell’osteopata mi sento di nuovo in assetto, provo benessere. Una seduta dall’osteopata ti rimette al mondo. È, soprattutto dopo un infortunio, come ricominciare una nuova vita.

Oggi che rapporto ha con l’osteopatia?
Continuo ad andare con regolarità dal mio osteopata di fiducia, il dottor Gabriele Benedetti. Il mio non è un mestiere facile, soprattutto col passare degli anni. Mantenersi in allenamento richiede lavoro, sacrificio e molta attenzione. L’apporto del mio osteopata di fiducia si rivela indispensabile, per mantenersi in buona forma, per prevenire e ovviamente per curare.
Quanto a diffusa nel mondo della danza l’abitudine di rivolgersi all’osteopata?
Molto. Sono tanti i colleghi che si affidano all’osteopatia. Come le dicevo, i trattamenti osteopatici ti rimettono al mondo. Ricorrervi è un grande piacere, diventa quasi una dipendenza.
Lei ha una scuola a Martinafranca. È ipotizzabile, in un futuro più o meno prossimo, la presenza dell’osteopata nelle scuole di danza?
Certamente sì. Debbo dirle che io ho già i miei punti di riferimento verso i quali, quando serve, indirizzo gli allievi. Mi riferisco, per esempio, a dietologi, fisioterapisti e appunto osteopati. Chi lavora col proprio corpo deve saper consigliare ai suoi allievi figure serie e preparate.
E nel mondo dello spettacolo quanto spesso si ricorre all’osteopata?
Poco. Dovremmo andarci di più. Io comunque, quando posso, lo consiglio a tutti.