Un osteopata al Palio di Siena: intervista a Moreno Tortolina. Un cavallo, un fantino, una corsa secolare e un osteopata. Succede al Palio di Siena, dove proprio un osteopata è diventato protagonista del successo di squadra, riuscendo a fare la differenza nella preparazione atletica dell’animale da corsa. Il professionista di questa storia si chiama Moreno Tortolina ed è specializzato in osteopatia equina. La sua storia parla di specializzazione, passione, con un percorso personale rivelatosi fondamentale per il buon risultato della Contrada della Lupa, che lo scorso mese di agosto ha visto trionfare il cavallo Porto Alabe, cavalcato dal fantino Giuseppe, “Gingillo”, Zedde.
Soltanto chi ha vissuto da vicino l’esperienza di un Palio conosce l’estrema competitività di una gara che coinvolge intere generazioni di appassionati. E riuscire ad entrare nello staff di una contrada in gara, sembra una chimera. Eppure l’osteopata Moreno Tortolina c’è riuscito, (ed è piemontese). Dunque, un doppio successo: conquistare la fiducia di un ambiente particolarmente “sospettoso” e superare le difficoltà legate alla tensione secolare cui sono sottoposti fantini, animali, e scuderie rivali.
Il trionfo arriva allo scorso palio di agosto, cosiddetto “dell’Assunta”. Protagonista la contrada della Lupa e “Porto Alabe”, cavallo vincente, che ha ricevuto le cure dell’osteopata piemontese. Pubblichiamo l’intervista che Tortolina ha rilasciato al periodico Osteopatia Magazine.
Un osteopata al Palio di Siena: intervista a Moreno Tortolina
Moreno Tortolina, ci racconti com’è nato il suo interesse per l’osteopatia.
Il mio percorso professionale è venuto delineandosi pian piano dopo le scuole superiori. Essendo stato un giocatore di calcio di buon livello, rimasi affascinato dalla figura del fisioterapista e da qui iniziai a pensare che avrebbe potuto diventare il mio lavoro. Oggi, mi sento assolutamente realizzato nella mia professione, anche perché i numerosi aggiornamenti svolti mi hanno accresciuto tantissimo sia da un punto di vista professionale che personale. Negli anni il mio lavoro si è tradotto in un’ottima risposta da parte dei pazienti, essendo la loro soddisfazione la miglior moneta. Il motivo della scelta di dedicarmi in seguito al cavallo, paradossalmente, è legato al continuo interesse verso le patologie dell’essere umano e alla loro risoluzione. Da qui, infatti, si è innescato un effetto volano che mi ha portato a frequentare numerosissimi aggiornamenti sia di carattere professionale, sia mirati alla crescita personale. Ho quindi un debito di riconoscenza verso l’osteopatia che mi ha aperto le porte ad un cammino, che mai avrei pensato essere così ricco e soddisfacente.
E poi arriva l’interesse e la specializzazione verso il mondo animale. Perché proprio i cavalli?
Da parecchio tempo avevo intenzione di portare l’osteopatia sugli animali. Sono riuscito ad acquisire il diploma in osteopatia equina presso la scuola EQUI-LIBRIUM di Zanica (BG) con docenti italo spagnoli estremamente preparati. In particolare, mi sono concentrato sul cavallo perché si presta molto bene a questo tipo di approccio. L’osteopatia è di grande aiuto sia per le patologie, sia per lo svolgimento delle performance in caso di animali da corsa. Penso che in questo periodo l’interesse verso l’osteopatia sugli animali sia notevolmente in crescita, sia per l’attenzione dei mezzi di comunicazione, sia per l’atteggiamento dei proprietari verso i propri animali. Oltre che per l’apporto oggettivo che l’osteopatia può dare all’animale prima di una competizione sportiva.
Come si interviene sugli animali? E sul cavallo in particolare?
Sull’animale si interviene in maniera del tutto simile a quanto avviene sull’essere umano. E’ chiaramente il concetto osteopatico che fa la differenza. Il lavoro prevede un’accurata anamnesi e valutazione obiettiva dell’animale, il tutto con l’indispensabile supporto del veterinario. Nel caso del Palio, stiamo parlando di animali sani. Allenati. Dei veri e propri “atleti”. E come tutti gli atleti, soggetti nel tempo a sovraccarichi funzionali. In più, sono cavalli che vengono assegnati al proprio fantino soltanto poco prima della gara. Al massimo, tre o quattro giorni prima. Quindi non si conosce al dettaglio la storia dell’animale. Attraverso le indicazioni del fantino sulle performance del cavallo, si può capire dove andare ad agire per migliorare ulteriormente le prestazioni fisiche. E da qui, attraverso trattamenti di manipolazione, e/o sblocco, l’osteopatia favorisce la migliore funzione.
Come è riuscito ad entrare in un ambiente così impenetrabile come quello del Palio di Siena, con le sue secolari tradizioni e diffidenze dovute all’estrema rivalità delle Contrade?
Grazie ad un caro amico d’ínfanzia, Alessandro Paroldi, responsabile delle corse al Palio di Asti, ho potuto conoscere Giuseppe Zedde detto Gingillo, e da qui è nata la nostra collaborazione che dura da qualche anno. La sua grande capacità nel montare il cavallo, ha fatto si che si potesse apprezzare quanto utile sia l’osteopatia per l’animale. Trovo, infatti, che la sensibilità del cavaliere sia fondamentale per il mio lavoro. Da lui ricevo le indicazioni che mi permettono d’intervenire sull’animale. Le correzioni e le manipolazioni osteopatiche, agendo ovviamente sull’apparato muscolo-scheletrico e non solo, permettono un miglioramento dell’animale nella sua performance. Le difficoltà incontrate in un mondo molto particolare, ma unico nel suo genere qual è il Palio di Siena, sono state molteplici. In primis ricordo la pressione psicologica subita nel dover trattare il cavallo, che a Siena ha una considerazione fuori dal comune, in una contrada che tutto sommato, mi vedeva per la prima volta. La bellezza del Palio è anche quella di mantenere sentimenti unici nel suo genere, che creano grande pressione, ma nel contempo generano grandi soddisfazioni. Ciò che mi ha maggiormente colpito è vedere e vivere un evento unico al mondo, che così era 500 anni fa e così continuerà a essere tra altri 500 anni. Consiglio sempre agli amici di non perdersi l’atmosfera dei giorni che precedono il Palio … Descriverlo non rende l’idea.
Chi è Moreno Tortolina
Osteopata, esercita nello studio professionale di Serravalle Scrivia e Tortona, in provincia di Alessandria. Dopo aver lavorato per undici anni in ospedale a Tortona, in qualità di massofisioterapista, ha intrapreso il percorso professionale in osteopatia, presso la scuola di osteopatia franco italiana S.O.F.I. Negli anni si è specializzato in Osteopatia Equina ottenendo il diploma alla scuola EQUI-LIBRIUM di Zanica (BG).