Vaccino Covid e miocardite: 2,3 casi su 100.000 persone. 8 casi su 10 sono lievi. Un nuovo studio israeliano, di recente pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha evidenziato che dopo il vaccino a mRNA contro Sars-Cov-2 c’è, rispetto alla popolazione generale, un rischio di poco più alto di sviluppare lievi miocarditi. Il rischio appare più marcato nei giovani di sesso maschile e, in particolare, dopo la seconda dose. La stragrande maggioranza delle miocarditi oggetto dello studio sono risultate di lieve entità.
Vaccino e miocardite: i dati dello studio israeliano
Lo studio, coordinato dall’Università di Tel Aviv, ha monitorato un campione di oltre 2,5 milioni di persone vaccinate, di età superiore ai 15 anni. Di questi, 54 di loro hanno sviluppato lievi miocarditi. L’incidenza, tra coloro che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino, è risultata di 2,13 casi ogni 100.000 persone. Nei pazienti di sesso maschile, di età compresa tra i 16 e i 29 anni, l’incidenza è risultata più elevata: 10,69 casi per 100.000 persone. Il 76% dei casi di miocardite è stato descritto come lieve e il 22% come intermedio. Un unico caso è stato associato a shock cardiogeno, riferisce lo studio. Inoltre, trascorsi 83 giorni dall’insorgenza della miocardite, un paziente è deceduto dopo le dimissioni dall’ospedale per cause sconosciute.
Miocardite: cos’è?
La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco. Il processo infiammatorio che la caratterizza interessa, in particolare, lo strato intermedio della parete del cuore: la tonaca muscolare chiamata miocardio. Può originare da diverse cause, tra cui infezioni, patologie sistemiche, meccanismi autoimmuni, esposizione a tossine o risposte d’ipersensibilità ad alcuni farmaci. In molti casi non produce sintomi evidenti.