Vaccino Pfizer: l’efficacia contro il Covid-19 cala dopo pochi mesi. Uno studio israeliano.
L’efficacia del vaccino Pfizer, dopo alcuni mesi, cala. Lo stabilisce un nuovo studio israeliano, pubblicato di recente sul New England Journal of Medicine. Lo studio ha messo a confronto il tasso di infezione e il tasso di forma grave di Covid-19 tra persone che hanno completato il ciclo vaccinale lo scorso mese di gennaio e quelle che lo hanno portato a termine nel mese di marzo.
Pfizer: cala l’efficacia dopo pochi mesi. Lo studio.
“Abbiamo trovato -spiega Amit Huppert, coautore dello studio e ricercatore in Biostatistica presso la facoltà di Medicina dell’Università di Tel Aviv- che, tra gli over 60, a luglio il tasso di infezioni in chi ha concluso il ciclo vaccinale a gennaio era il 160% rispetto a coloro che, in quella fascia d’età, avevano concluso il ciclo due mesi dopo”. Huper ha poi aggiunto che “per le persone di età compresa tra 40 e 59 anni il tasso di infezioni era del 170% più alto in chi si era vaccinato due mesi prima. Nella fascia da 16 a 39 anni, far passare due mesi in più dall’ultima vaccinazione dà un risultato simile: il tasso di infezione è il 160% rispetto a coloro che si sono vaccinati dopo”.
Vaccini: i dati italiani della campagna.
A oggi, il numero delle dosi del vaccino Comirnaty-Pfizer-Biontech somministrate in Italia è di 63.585.840. Segue Moderna con 11.328.140 dosi. Al terzo posto Vaxzevria di Astrazeneca con 12.159.319. Fanalino di coda Janssen di Johnson & Johnson con 1.491.499 dosi somministrate. Va ovviamente ricordato che Janssen prevede, a differenza degli altri vaccini, la somministrazione di un’unica dose.