Vertigine e Osteopatia: l’apporto del trattamento manuale nella cura e nella prevenzione della vertigine. Il disturbo vertiginoso è un sintomo che può essere l’espressione di diversi processi fisiopatologici che interessano il sistema vestibolare (posto nell’orecchio), il sistema propriocettivo (apparato muscolo scheletrico) e, in misura minore, il sistema visivo.
Vertigine: cos’è
Quando parliamo di vertigine ci riferiamo alla circostanza in cui l’ambiente esterno viene percepito come non stabile o roteante, quando cioè il soggetto avverte che, come si suol dire, gli “gira la testa” e avverte, per esempio nel camminare, una sensazione di relativa instabilità, percepita ovviamente solo da lui.
Vertigine e Osteopatia: l’apporto del trattamento manuale nella cura e nella prevenzione della vertigine
Per poter sviluppare un adeguato piano terapeutico, è sempre indispensabile porre la diagnosi medica. Nella fattispecie l’osteopatia può rappresentare un ottimo aiuto terapeutico, soprattutto quando il senso d’instabilità è generato da un insieme di fattori disfunzionali che creano un conflitto al sistema deputato al nostro equilibrio.
Molto frequente è, per esempio, l‘interessamento distorto dei messaggi che il rachide cervicale invia al sistema nervoso centrale, inerenti al posizionamento della testa nello spazio, e del corpo rispetto alla testa, dato che queste informazioni sono indispensabili e rivestono un ruolo fondamentale nel processo che ci porta ad avere stabilità e a percepirla con sicurezza.
Il rachide cervicale dolente, teso, rigido può dunque essere un fattore scatenante di sintomi legati alla sensazione di instabilità come nausea e cefalea, essendo collegato funzionalmente a questi sintomi tramite nervi, vasi, muscoli e fasce che possono risultare irritati. In soggetti più sensibili, dunque, predisposti alla vertigine o che nel tempo abbiano assunto la predisposizione a queste disregolazioni, l’osteopata individua quelle strutture e quelle funzioni che inviano messaggi distorti al sistema dell’equilibrio, con l’obiettivo di normalizzare il flusso delle informazioni e renderlo più regolare e meno conflittuale.
La manipolazione osteopatica si avvale di un corredo metodologico molto ampio che incorpora tecniche applicabili nelle diverse fasi del processo patologico/disfunzionale e in tutta sicurezza.
Un’altra caratteristica della disciplina osteopatica è quella di considerare tutte quelle connessioni anatomo-funzionali che possono concorre allo sviluppo dei sintomi. Nella fattispecie il quadro delle turbe dell’equilibrio è spesso accompagnato da un insieme di fattori favorenti, scatenanti o conseguenziali, riferiti allo stato psicoemotivo, viscerale , posturale che in un determinato momento, rinforzandosi a vicenda, scompensano le risposte del sistema equilibrio. Questo quadro d’insieme è oggetto di interesse osteopatico, e la cura osteopatica aiuta il paziente anche nel suo prendere sempre maggiore consapevolezza di determinati fattori nocivi.
Ennio Ori
Si diploma Osteopata presso il CIO Collegio Italiano di Osteopatia nel 2000. È diplomato in Massofisioterapia con equivalenza a titolo universitario di Fisioterapista. Dal 2009 è docente incaricato presso CSOT di Roma. Dal 2011 è docente di ostepatia strutturale al CIO Collegio Italiano di Osteopatia. È autore del libro Tecniche funzionali in Osteopatia Ed. Piccin, febbraio 2014. Esercita da oltre vent’anni la libera professione di osteopata.