Il carciofo: la grande pianta del fegato e del rene. Il Carciofo è una pianta che tutti conosciamo perché entra nella nostra alimentazione. Infatti ne mangiamo il ricettacolo del fiore e parte del suo gambo, mentre in erboristeria la parte più utile è costituita dalle grandi foglie che crescono alla base della pianta e che normalmente, coriacee e fibrose, vengono eliminate. Infatti è in queste foglie che si concentrano i principi amari e prima fra tutti la cinarina.
Il carciofo nell’antichità
Nell’antichità la pianta del carciofo non era apprezzata come pianta curativa perché troppo “fredda” e responsabile di causare “umore melanconico”. Furono gli arabi che la introdussero sia come pianta edibile che come pianta utile per il fegato e ne svilupparono le coltivazioni nei paesi del mediterraneo. Il nome comune carciofo sembra infatti derivare dall’arabo “kershoff”. Nei testi arabi classici il carciofo era decantato come una delle migliori piante digestive e depurative. In tempi più recenti il Carciofo ha iniziato a occupare un posto importante nel mondo delle piante per il ruolo che svolge nel mantenimento della salute e del benessere del nostro organismo.
La sua prima e più importante azione si svolge a livello del sistema digerente.
Ha infatti azione antidispeptica, riduce i dolori addominali, il meteorismo e la nausea. Sia la scuola francese che tedesca ne sottolineano le virtù oltre che epatobiliare, anche diuretica, antiuricemica e antireumatica. L’abate Kneipp, padre dell’idroterapia, compose un’ode dedicata al carciofo e alle sue virtù e il poeta Pablo Neruda parlò in una sua poesia del ”carciofo dal tenero cuore che si vestì da guerriero…” sottolineandone le qualità di morbidità e durezza, delicatezza e resistenza insieme.
Il carciofo: la grande pianta del fegato e del rene
Il carciofo è una grande pianta del fegato e del rene, capace di migliorare sia la produzione che la secrezione della bile, e aumentare la diuresi e l’eliminazione degli acidi urici. Ci aiuta nel controllo del colesterolo, riducendone la sintesi epatica, e dei trigliceridi, della glicemia e, in alcuni casi, migliora anche la funzionalità intestinale. La sua azione di eliminazione di acidi urici ne fa una pianta efficace nelle forme reumatiche e nei dolori articolari.
Dal carciofo si può ottenere anche un succo che, seppur amaro, andrebbe assunto nei cambiamenti di stagione come efficace depurativo del fegato e del sangue. Seguendo le indicazioni “energetiche” degli antichi, che la ritenevano pianta dalla natura fredda, trova maggiore indicazione nei soggetti biliosi, tendenti alla collera, con segni di arrossamento nel volto e molto reattivi.
Su queste persone riuscirà anche ad avere una azione rilassante e di riequilibrio dell’umore agitato. Al contrario sarà controindicata nei soggetti freddolosi, astenici, anergici e poco reattivi. In queste persone sarà allora più indicato il Cardo mariano, altra importante pianta per il fegato, che darà sostegno, energia e forza funzionale correggendo la debolezza e la scarsa energia sia digestiva che generale. Il Carciofo è quindi una pianta importante sia dal punto di vista alimentare che dal punto di vista della nostra capacità di difesa dalle tossine e della loro necessaria eliminazione.