venerdì 4 Ottobre 2024

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Influenza stagionale più aggressiva: preoccupano i casi di bronchiolite in Francia

"Significativo deficit di di immunità collettiva per i bambini nati dopo marzo 2020"

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Influenza stagionale più aggressiva: preoccupano i casi di bronchiolite in Francia. L’influenza stagionale parrebbe pronta a sferrare il suo attacco. A motivo delle restrizioni anti Covid, lo scorso anno i virus influenzali non hanno fatto la loro comparsa. Quest’anno, tuttavia, si prevede che l’influenza torni a circolare, e in misura piuttosto preoccupante.

Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei Medici di Famiglia esterna così la sua preoccupazione: “Abbiamo una generazione che ha saltato l’epidemia influenzale dello scorso anno. Questo significa che tanti cittadini non hanno neanche gli anticorpi rispetto ai virus della stagione ’20-21. È importante accelerare con i vaccini o rischiamo di avere condizioni più gravi”.

Influenza stagionale: i dati dell’Australia

L’influenza è già comparsa nell’emisfero meridionale, dove si sta uscendo dalla stagione invernale. Nel suo recente rapporto, l’Istituto Australiano di Sorveglianza sull’Influenza ha evidenziato come, in tutto il paese, si siano registrati pochi casi e pochi ricoveri. Va ad ogni modo specificato che, come ricorda Rochelle Walensky direttrice del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, i dati sono così buoni “perché i confini erano ancora chiusi e venivano mantenuti i sistemi di protezione iniziati con la pandemia”.

Ora però, anche nel nostro Paese, le restrizioni si stanno allentando. Fabrizio Pregliasco, direttore del Galeazzi di Milano, nei giorni scorsi aveva espresso la sua preoccupazione per l’arrivo di un’epidemia gemella, torna sul tema dell’influenza stagionale: “L’anno scorso gli interventi per limitare la diffusione del Covid hanno tenuto molto a bada l’influenza. Adesso, invece, potrebbe diffondersi molto più facilmente”.

Influenza: preoccupano i casi di bronchiolite in Francia

L’influenza di quest’anno è già alle porte anche nel continente europeo. In Gran Bretagna, dove il clima è più rigido del nostro, si parla già del “peggior raffreddore di sempre”. In Francia, specie nelle regioni del Nord, è già allarme per i casi di bronchiolite registrati nei bambini al di sotto dei 2 anni. Il Consiglio Scientifico Francese spiega che alla base del rapido diffondersi dell’influenza di quest’anno c’è un “significativo deficit di di immunità collettiva per i bambini nati dopo marzo 2020” che ormai, con l’allentamento delle restrizioni, non godono più della protezione avuta sin qui.

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