mercoledì 15 Gennaio 2025

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Ucraina, OMS: “Oltre 200 le strutture sanitarie lungo le linee di fuoco”

Preoccupa la carenza di ossigeno, di farmaci e di attrezzature specialistiche

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Ucraina. OMS: “Oltre 200 le strutture sanitarie lungo le linee di fuoco”. Sono oltre 200 le strutture sanitarie dell’Ucraina che si sono trovate lungo le linee di fuoco nel corso della prima settimana di conflitto tra la Russia e l’Ucraina. A rendere noto il dato è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che fa il punto della situazione sanitaria nel primo bollettino emesso in relazione al conflitto stesso. Il bollettino, pubblicato il 5 marzo, esamina i dati relativi alla prima settimana di guerra, dal 24 febbraio al 3 marzo.

Ucraina, OMS: “Oltre 200 le strutture sanitarie lungo le linee di fuoco”. Il report

Dal report si evincono le profonde difficoltà di accesso alle strutture sanitarie, dovute alle ostilità in corso, alla mancanza di trasporti, alla carenza di carburante, ai problemi di sicurezza e anche alla mancanza di posti letto e di attrezzature specialistiche. Tutto ciò, evidenzia l’OMS, in un contesto sanitario già duramente messo alla prova dalla pandemia da COVID-19. Almeno 3 grandi impianti di ossigeno in Ucraina sono stati chiusi. Ciò ha causato una forte carenza di ossigeno, che sta inevitabilmente ostacolando il trattamento di numerose patologie, in primis il COVID-19. Anche l’approvvigionamento di farmaci e di molte altre forniture mediche si è interrotto. Nel report si legge che “vengono già segnalati problemi legati alla scarsità di medicinali salvavita ed essenziali, come ossigeno e insulina, dispositivi di protezione individuale, forniture chirurgiche, anestetici ed emoderivati”. All’orizzonte anche la prospettiva di una grave carenza di personale sanitario, a motivo delle gravi difficoltà di spostamento che si incontrano all’interno del Paese o provenendo da Paesi limitrofi.

Guerra in Ucraina: il numero delle vittime

Alla data del 3 marzo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani OHCHR registrava 802 vittime civili in Ucraina, di cui 249 deceduti e 503 feriti. Il Ministero della Salute stima tuttavia almeno 2.000 vittime, un numero ben più cospicuo, dinanzi al quale la necessità di assistenza per traumi e lesioni sarebbe ovviamente altissima.

La situazione COVID-19

A preoccupare è anche il COVID-19. Nella settimana che va dal 21 al 27 febbraio l’Ucraina ha registrato oltre 240.000 casi e 1.300 decessi per COVID-19. Il dato, di per sé, costituirebbe un calo del 43% dei casi rispetto a quelli della settimana precedente. Va tuttavia considerato che, si legge nel rapporto OMS, il numero dei test è, con l’inizio della guerra, diminuito drasticamente. È dunque molto probabile che sia in corso, nelle aree colpite dalla guerra, una significativa quanto non rilevata trasmissione del contagio. Un dato, questo, che preoccupa in ragione della bassa copertura vaccinale nella popolazione, della scarsa disponibilità di letti COVID-19, necessariamente riadattati e destinati ai traumi, e alla carenza di ossigeno.

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