Il Mirtillo nero: pianta dalle straordinarie proprietà benefiche. Il Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) è una pianta della famiglia delle Ericaceae presente nel sottobosco delle zone montane e submontane, predilige luoghi freschi e selvatici. Il nome corrisponde al diminutivo del latino myrtus, piccolo mirto, per l’aspetto delle foglie. Anticamente poco conosciuto se non per l’uso tintorio è però molto presente nella medicina popolare per le proprietà astringenti, diuretiche e fluidificanti del sangue. Si possono utilizzare le foglie o il ben noto frutto nero-violetto con azioni specifiche diversificate.
Il Mirtillo nero: pianta dalle straordinarie proprietà benefiche. Le foglie
Le foglie, meno abitualmente impiegate in fitoterapia, per le loro virtù curative sono efficaci come antinfiammatorie delle mucose a partire dal cavo orale sino a tutto il tratto digerente. Utili quindi in infusi per aiutare in caso di gengiviti e faringiti oltre che colite, diarrea ed enterite per il suo effetto astringente. Sono in grado di ridurre gli acidi urici nel sangue e di dare sollievo in caso di cistite. Molto interessante è l’indicazione delle foglie di mirtillo nell’iperglicemia iniziale con buoni effetti sul riequilibrio dei parametri glicemici. Ma la parte più usata del mirtillo sono i suoi buonissimi e preziosi frutti.
I frutti
I frutti di Mirtillo sono efficaci nei casi di enteriti croniche, infiammazioni del cavo orale e faringeo, patologie della vista e microcircolo da riattivare. A costituire il fitocomplesso troviamo antocianosidi, flavonoidi, tannini catechinici, acidi fenolici e polifenoli (come il resveratrolo). Ai 15 diversi antocianosidi del Mirtillo nero si deve la proprietà di migliorare la resistenza dei capillari e regolarizzarne la permeabilità, agendo sulla stabilità del collagene con diversi meccanismi d’azione.
Grazie a questa azione sul collagene, gli antocianosidi fanno aumentare i livelli intracellulari di vitamina C e diminuire la permeabilità e la fragilità capillare, oltre alle proprietà di rigenerazione delle proteine che fanno parte della struttura retinica, di prevenzione sulla formazione di trombi, inibendo l’aggregazione piastrinica. Infine, aumentano il metabolismo delle lipoproteine, proteggendo i microvasi dall’aterosclerosi indotta dal colesterolo.
I flavonoidi, in sinergia con gli antocianosidi, prevengono la sintesi e la secrezione dei mediatori dell’infiammazione, mentre i tannini svolgono un’azione astringente sui tessuti e hanno inoltre attività vasocostrittrice, emostatica, antinfiammatoria, antivirale e antidiarroica.
Il frutto di mirtillo è noto anche per l’alto contenuto di resveratrolo, polifenolo noto per le proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antivirali e antitumorali. Il suo effetto come rinforzante della retina lo rende indicato come protettivo in tutte le problematiche legate alla vista. Nella stanchezza degli occhi, preventivo di cataratta e glaucoma, nella miopia, ed in alcune forme di retinopatia. Migliora la visione notturna e ripara dai danni derivati da chi passa molte ora davanti allo schermo del computer.
Un ulteriore e importante azione del mirtillo è l’azione anticolibacillare che esercita a livello intestinale con effetto sia antinfiammatorio che di controllo e riequilibrio della corretta flora batterica. Questo si riflette anche sul recupero di una corretta risposta del sistema immunitario che è presente per oltre il 70% a livello intestinale. Il suo frutto, meglio se concentrato per aumentare le sue virtù curative, è indicato anche nei più giovani.
Una pianta di grande valore i cui frutti, che entrano nell’alimentazione, oltre ad essere buoni sono anche salutari e rispondono al pensiero ippocratico che il cibo debba essere per l’uomo anche la sua prima medicina.
A cura del Gruppo di Studio Arcangea-Pianeta Azzurro