Assumere vitamina D non previene le fratture negli anziani: uno studio americano. Gli integratori di vitamina D sono ampiamente raccomandati per la salute e l’integrità delle nostre ossa, ed è dunque opportuno che la Vitamina D sia adeguatamente presente nella nostra dieta. Tuttavia un recente e ampio studio americano pubblicato su The New England Journal of Medicine sembra mettere in discussione l’efficacia dell’apporto supplementare di Vitamina D sul fronte della prevenzione delle fratture nella popolazione anziana.
Assumere vitamina D non previene le fratture negli anziani: uno studio americano. Lo studio USA.
Lo studio ha preso in esame 25.871 partecipanti: 13.085 donne e 12.786 uomini. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: a 12.927 persone è stata somministrata Vitamina D in misura di 2.000 UI al giorno, insieme a 1 grammo al giorno di acidi grassi omega-3. Ai restanti 12.944 è stato somministrato placebo. Lo studio americano intendeva stabilire se la Vitamina D, gli omega-3 o entrambi svolgano un’azione preventiva nei confronti del cancro e delle malattie cardiovascolari negli uomini di età superiore ai 50 anni e nelle donne al di sopra dei 55.
I risultati e le conclusioni
Tra i 25.871 partecipanti si sono registrate in totale 1.991 fratture in 1.551 persone. Ciò in un periodo di follow-up mediano di 5,3 anni. L’integrazione supplementare di Vitamina D, dunque, rispetto al placebo, non ha prodotto effetti significativi sul numero delle fratture totali. 769 quelle registrate nei 12.927 membri del gruppo “Vitamina D” contro le 782 fratture subite dai 12.944 membri del gruppo “placebo”. L’apporto supplementare di vitamina D3 non ha dunque comportato significative riduzioni del rischio fratture rispetto al placebo tra gli adulti di mezza età generalmente sani, e tra gli anziani. Va ricordato che i partecipanti allo studio non sono stati reclutati sulla base di carenza di vitamina D, massa ossea ridotta od osteoporosi.