Covid-19: quale ruolo per la vitamina D? Online un instant book scaricabile gratuitamente. Quale ruolo può avere la vitamina D nel contrastare l’infezione da Sars-Cov-2? Da un webinar svoltosi lo scorso mese di giugno nasce l’istant book Covid-19:
quale ruolo per la vitamina D? Obiettivo del libro, prodotto da Pharmastar, è quello di fornire un quadro aggiornato e complessivo attorno al ruolo della vitamina stessa nel prevenire o contrastare il Covid-19. I contenuti dell’istant book riprendono, sintetizzandoli, i temi del webinar stesso, organizzato da Pharmastar.
Con l’introduzione di Sandro Giannini, Professore di Medicina Interna all’Università di Padova, il libro affronta, tra gli altri, temi quali l’infezione da Sars-CoV-2, l’impatto socio-sanitario del Covid-19, il ruolo e l’attività della vitamina D, il monitoraggio del consumo di vitamina D in Italia.
Gli altri contributi sono di Nicola Petrosillo del reparto Malattie Infettive Ospedale Spallanzani, Luca Degli Esposti direttore CliCon Srl, Stefano Lello del reparto Ginecologia Fondazione Policlinico Gemelli.
Interessanti i dati relativi alla crescita mondiale che il consumo di vitamina D ha registrato nel recente passato: 20% all’anno -spiega Degli Esposti nel capitolo La vitamina D in Italia e il monitoraggio dei consumi, con “un mercato di 1 miliardi di dollari nel 2017, mentre in Italia la spesa a carico del SSN è stata pari a 260 miilioni nel 2017, rispetto ai 96 nel 2013, corrispondenti a 160 milioni di pezzi (2,5 per ogni abitante), con 6,4 miioni di utilizzatori, il 10,3% della popolazione”, dati questi che- specifica il direttore di CliCon srl- non tengono conto dell’acquisto individuale né della quota attribuibile agli integratori.
Covid-19: quale ruolo per la vitamina D? Online un instant book scaricabile gratuitamente
Fulcro dell’intero lavoro, il capitolo “Covid-19 e vitamina D: uno studio italiano”, nel quale Sandro Giannini presenta i risultati di uno studio condotto su 91 pazienti affetti da Covid-19 e in regime di ospedalizzazione, che avessero bassi livelli nel sangue di vitamina D al momento del ricovero, che fosssero fumatori attivi, che dimostrassero elevati livelli di D-Dimero ematico (indicatore di maggiore aggressività della malattia) e che presentassero un grado rilevante di comorbilità.
Obiettivo dello studio era valutare se la proporzione di pazienti che andavano incontro al trasferimento in Unità di Terapia Intensiva e/o al decesso potesse essere condizionata dall’assunzione di vitamina D.
I risultati cui è giunto lo studio, ampiamente illustrati nell’istant book, indicano come, “su una coorte geriatrica di pazienti Covid-19 ospedalizzati, la somministrazione di vitamina D determinasse una riduzione dell’outcome combinato decesso-ricovero in Terapia Intensiva, evidenziando come il beneficio della supplementazione vitaminica D su questo outcome sia evidente soprattutto nei pazienti anziani e con un numero maggiore di comorbilità”.
L’istant book è scaricabile a gratuitamente a questo indirizzo.