Diabete: se cambia lo stile di vita è possibile remissione in 3 mesi. Il diabete di tipo 2 e il prediabete sono malattie legate allo stile di vita, associate ad alti tassi di morbilità, mortalità e spesa sanitaria. Ciò viene sostenuto da Josep Iglesies-Grau, ricercatore in cardiologia preventiva, il quale afferma, al congresso dell’American Society for Preventive Cardiology Congress on CVD Prevention che “diversi interventi sullo stile di vita possono tenere sotto controllo e persino invertire alcune malattie cardiometaboliche. Purtroppo, queste strategie di rado vengono implementate in modo efficace come scelte di prima linea”. Per affrontare questo problema i ricercatori hanno istituito una clinica gratuita, la quale offre un programma intensivo della durata di 6/12 mesi, basato su diete personalizzate ed esercizio fisico.
Diabete: se cambia lo stile di vita è possibile remissione in 3 mesi. Lo studio
Lo studio ha analizzato i dati di 265 adulti con età media di 68 anni affetti da prediabete e diabete di tipo 2, i quali hanno completato sei visite di consulenza nutrizionale e tre di esercizio fisico in sei mesi. Hanno, inoltre, fornito campioni di sangue e dati antropometrici, in cui la remissione parziale del diabete è stata definita da livelli di emoglobina glicata inferiori al 6,5%. La remissione completa, invece, da livelli inferiori al 5,7%, entrambi per almeno un periodo di tre mesi.
Lo studio ha evidenziato un miglioramento di tutte le misure di salute metabolica, tra cui la circonferenza della vita, il peso, l’indice di massa corporea, i livelli glicemici, l’insulina e l’emoglobina glicata. Dai risultati si è appurato che il 41,3% dei pazienti affetti di tipo 2 ha raggiunto una remissione parziale e il 5,4% la remissione completa, ottenuta invece dal 24% dei pazienti prediabetici.
Iglesies-Grau dichiara: “Sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire quali sono gli interventi non farmacologici più efficaci negli adulti con profili metabolici e trattamenti variabili, quanto dovrebbero durare e in che modo la normalizzazione parziale o completa della glicemia influisce sui risultati a lungo termine”.