Ghirlanda: “La pandemia ha allontanato gli italiani dai dentisti”
La pandemia da Covid-19 ha generato un sostanzioso calo di visite e di controlli medici. A questo calo non si sono potuti sottrarre gli studi dentistici, che hanno visto ridursi in maniera significativa il numero delle visite e dei controlli. Si calcola a questo proposito che durante la pandemia solo un terzo degli italiani, rispetto alla media, si sia rivolto al dentista per le urgenze. Quelli che invece sono ricorsi al dentista per controlli di routine sono stati poco più di un quarto rispetto al solito. Il Covid ha ostacolato pesantemente l’accesso alla prevenzione e alle cure odontoiatriche, anche a causa della crisi economica. I dati emergono da un’indagine epidemiologica realizzata in Italia dalle Università di Milano e Berna, in collaborazione con l’ANDI Associazione Nazionale Dentisti Italiani e il supporto di Mentadent, diffusa in occasione della presentazione della 41ª edizione del Mese della Prevenzione Dentale.
“Sono 41 anni che l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani e Mentadent lavorano per aumentare le consapevolezza e la cultura della prevenzione della bocca e di tutti i tessuti che la compongono”, dichiara Carlo Ghirlanda, presidente ANDI. “Il Covid ha pesantemente inciso sull’abitudine degli italiani di andare dal dentista. È importante mantenere alta la concentrazione sulla prevenzione. Andare dal dentista regolarmente per farsi controllare significa risparmiare in termini economici ma soprattutto un miglioramento di qualità della vita e della salute”.
Ottobre: il Mese della Prevenzione Dentale
Il mese dedicato alla prevenzione dentale, organizzato da ANDI e Mentadent, è giunto alla sua 41° edizione. Grazie a questa iniziativa, che coinvolge a titolo volontario oltre 10.000 dentisti ANDI distribuiti in tutta Italia, durante il mese di ottobre i cittadini potranno sottoporsi a una visita preventiva, valutare il proprio stato di salute orale e ricevere consigli personalizzati, relativi alla sua salute orale. “In questo momento di pandemia – prosegue Ghirlanda – ci aspettiamo una risposta dalle istituzioni. È necessario capire che il volontariato è importante, la diffusione sul territorio degli studi odontoiatrici italiani è una ricchezza per il Paese ma a questo punto il problema della sostenibilità della cura e dell’accesso alla cura odontoiatrica va valutato in maniera diversa e ulteriore”.