sabato 18 Maggio 2024

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In vacanza: come proteggersi dalle infezioni alimentari

I consigli per godersi la vacanza senza rischiare tossinfezioni.

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In vacanza: come proteggersi dalle infezioni alimentari. Uno degli incubi del turista, in estate ma non solo, è senza dubbio quello delle infezioni alimentari. Non è insolito, quando sia viaggia all’estero, soprattutto in regioni quali l’Africa centrale, il Sud-est asiatico, il Medio Oriente e l’America Latina, imbattersi in tossinfezioni che, oltre a rovinarci la vacanza, possono risultare potenzialmente molto pericolose. L’Istituto Superiore della Sanità (ISS) segnala l’esistenza di più di 250 tossinfezioni alimentari in tutto il mondo, con un rischio superiore in regioni come Africa centrale, Sud-est asiatico, Medio Oriente e America Latina. Ciò è dovuto alle condizioni igieniche precarie, alla cattiva conservazione del cibo e a tecniche di cottura poco efficaci, che agevolano la permanenza di virus, batteri e parassiti pericolosi sui cibi.

Laura Rossi, ricercatrice del Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione (CREA), spiega che gli agenti più comuni delle tossinfezioni sono i virus intestinali e gli enterobatteri, microrganismi che trovano il loro habitat nell’intestino di uccelli, rettili e mammiferi, compreso l’uomo. Le più frequenti intossicazioni sono causate da tossine dei batteri che possono sopravvivere e trasmettersi all’organismo tramite l’ingestione di alimenti contaminati.

Queste tossinfezioni possono manifestarsi con diversi sintomi e comportare rischi più o meno gravi per la salute. In estate, il rischio è maggiore a causa del caldo, che favorisce la proliferazione di microrganismi patogeni e, con il recarsi in vacanza in altri Paesi, è possibile imbattersi in batteri presenti esclusivamente in alcune aree del mondo e per cui il nostro organismo risulta più vulnerabile. Laura Rossi, però, ricorda che la cottura abbatte drasticamente il rischio di infezioni, per cui la prima regola da osservare è di non ingerire alimenti crudi o poco cotti.

Ad alcuni alimenti, più rispetto ad altri, bisogna porre particolare attenzione.

Nei luoghi in cui il sistema fognario è inadempiente, è presente un genere di batteri, chiamati Vibrio, il più noto è il Vibrio cholerae, responsabile del colera. I frutti di mare, filtrano le acque dei fiumi e dei mari, per cui potrebbero portare con sé questi batteri, tra cui è presente il Vibrio paraemolyticus. Questo causa sintomi a livello gastroenterico e, nei casi più gravi, può danneggiare la mucosa intestinale e causare setticemia.

In vacanza: come proteggersi dalle infezioni alimentari

Il pesce crudo

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Liddy Hansdottir – Fotolia

Il pesce crudo deve essere stato sottoposto al processo di abbattitura professionale. Quest’ultima, se eseguita correttamente, è in grado di inibire l’attività dei microrganismi, ma non è in grado di neutralizzare l’istamina e di eliminare alcuni patogeni che, nei casi più gravi, possono condurre addirittura alla morte.

La carne cruda

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La carne cruda diventa fonte d’infezione quando i batteri, naturalmente presenti nell’intestino degli animali, entrano in contatto con la carne cruda, a causa di una macellazione inadatta. Un altro pericolo è caratterizzato dai parassiti, i quali potrebbero attaccare la carne mal conservata. Le infezioni più comuni a cui è soggetta la carne cruda sono quelle da Escherichia coli, Salmonella, Campylobacter e Clostridium perfringens. Per quanto riguarda salumi e insaccati, è opportuno optare per affettati cotti e preferire quelli confezionati industrialmente.

Le uova

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Anche le uova possono diventare causa di salmonella, nel caso in cui siano state deposte da galline il cui sistema ovarico sia infetto. Il modo più opportuno per non correre rischi è di consumare solamente uova cotte, facendo sì che il tuorlo superi i 70 gradi, temperatura necessaria per uccidere i batteri.

Il latte

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Il latte è un alimento molto vulnerabile al deterioramento e alla proliferazione di batteri dannosi. La maggior parte viene distrutta però dalla pastorizzazione. Per questa ragione, quando ci si trova all’estero, è preferibile bere solamente latte confezionato, pastorizzato o sterilizzato e limitare il consumo di latticini e formaggi prodotti con latte crudo.

La frutta e la verdura

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Kurhan – Fotolia

La frutta e la verdura potrebbero essere contaminate da pesticidi, batteri e parassiti presenti nell’acqua di irrigazione prima della raccolta e potrebbero essere contaminate da alcuni patogeni anche in seguito. Per questa ragione, è preferibile ingerire solamente verdura cotta ed acquistare frutta con la buccia, da consumare però rimuovendola. Anche l’acqua di rubinetto, però, potrebbe essere potenzialmente pericolosa, opportuno quindi acquistare acqua imbottigliata.

Il modo migliore e più gettonato per conoscere la gastronomia di un luogo è sicuramente lo street food, ma esso è anche uno dei più pericolosi. I carri ambulanti e i banchi del mercato che vendono cibo, potrebbero non seguire tutte le norme igieniche e sanitarie necessarie a garantire la sicurezza del prodotto. Per cui, in questi casi, scegliete sempre cibi cotti al momento, da consumare ancora caldi.

In ogni caso, è consigliato portare in valigia con sé fermenti lattici ed integratori di sali minerali, in modo da poter combattere eventuali sintomi gastrointestinali. In presenza di sintomi più gravi come febbre alta, sangue nelle urine e nelle feci, è importante rivolgersi al medico, in modo da evitare conseguenze peggiori.

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