Morbo di Alzheimer: un’app per diagnosticarlo precocemente. Un’app messa a punto da un team di ricercatori dell’Università di San Diego in California, potrebbe giocare un ruolo di primo piano nella diagnosi del morbo di Alzheimer. L’app sembrerebbe in grado di riconoscere, mediante la telecamera di cui è dotato lo smartphone, i segni precoci della malattia leggendo i parametri oculari e la risposta della pupilla a specifici stimoli esterni, dando così modo agli specialisti di formulare una diagnosi precoce che, diversamente, risulterebbe del tutto impossibile.
Morbo di Alzheimer: un’app per diagnosticarlo precocemente
Formulare precocemente una diagnosi di Alzheimer avrebbe ripercussioni straordinariamente positive sulla qualità della vita del paziente e sulle sue aspettative. La letteratura scientifica attesta l’importanza di una diagnosi anticipata e la sua stretta relazione con il miglioramento del decadimento cognitivo e l’efficacia stessa delle terapie. Specifici test hanno dimostrato, infatti, che avviare in tempo utile la terapia con gli inibitori della coniesterasi abbassa di molto le percentuali di ricovero e riduce in misura molto evidente il deterioramento cognitivo e funzionale cui sono soggetti i pazienti colpito dal morbo di Alzheimer. Il prof. Edward Wang, che ha guidato il team dei ricercatori dell’Università di San Diego, ha spiegato che l’app dovrà ancora essere sviluppata e che per poterne disporre servirà ancora molto tempo. Ma la strada di un connubio sempre più stretto tra tecnologia e mondo della medicina sembra ormai irrimediabilmente e virtuosamente segnata. Ci sarà solo da attendere.
Il morbo di Alzheimer: alcuni dati.
La prima diagnosi di Alzheimer risale a oltre 100 anni fa. Era il 1906 quando lo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer la formulava per la prima volta. Oggi il morbo di Alzheimer costituisce nel mondo la demenza più frequente. Nei soli Stati Uniti si stima che almeno il 10% degli over 65 soffra di questo disturbo.