Rapporto AIFA “L’uso dei farmaci nella popolazione anziana in Italia”: ecco i dati più significativi.
Emergono dati significativi dal primo Rapporto “L’uso dei farmaci nella popolazione anziana in Italia”, pubblicato ieri e realizzato dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) con il coordinamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Farmaci nella popolazione anziana in Italia: la spesa
Gli over 65 consumano in media 3 dosi di medicinali al giorno. La spesa annua pro capite ammonta a circa 660 euro, con una notevole differenza tra aree geografiche. Nelle regioni del Nord la spesa annua pro capite sostenuta dagli over 65 per l’acquisto di farmaci è di 593 euro. Al Sud la media pro capite fa registrare un’impennata del 28% rispetto a quella del Nord, e si colloca a 759 euro.
Il consumo dei farmaci negli over 65
Gli uomini mostrano consumi superiori a quelli delle donne. Un italiano su 3, over 65, utilizza 10 o più sostanze contemporaneamente. Non vi sono, sotto questo aspetto, grandi differenze tra genere maschile e genere femminile: ad assumere 10 o più farmaci contemporaneamente è, tra gli over 65, il 29% degli uomini e il 30,3% delle donne. Interessante notare come il consumo dei farmaci aumenti con l’età fino agli 84 anni, per poi diminuire.
Over 65: farmaci più prescritti in Italia
A guidare la classifica dei farmaci più prescritti in Italia agli over 65 sono i farmaci cardiovascolari, in particolar modo gli antipertensivi: 8 su 10 gli over 65 che ne assumono almeno uno. A ruota i farmaci farmaci gastrointestinali e del metabolismo, gli
antibatterici e i farmaci del sangue e organi emopoietici.
La molecola più utilizzata è il colecalciferolo (forma di vitamina D): circa 4 donne su 10 ne hanno ricevuto, nel 2020, almeno una dose. La segue l’acido acetilsalicilico, utilizzato per la prevenzione cardiovascolare.
Significativa anche l’assunzione di antibiotici. Il 50% degli over 65, nel 2020, ne ha fatto uso. Superati gli 85 anni la percentuale degli uomini che assumono antibiotici si alza ulteriormente: 60 su 100 quelli di loro che vi fanno ricorso.
Nelle donne si registra una maggiore prevalenza d’uso di farmaci antidepressivi. La percentuale di chi vi ricorre è del 19,3% contro il 10,6% che si registra negli uomini. Anche i farmaci per la terapia del dolore vedono le donne ricorrervi più degli uomini: 17,1% contro 11,5.
Over 65: i farmaci per la demenza
Dal Rapporto emergono dati degni di attenzione relativamente ai pazienti in trattamento con farmaci per la demenza. Si registra infatti, nello specifico, un importante carico di farmaci psicotropi (antidepressivi, antipsicotici, anti-Parkinson e antiepilettici), spesso prescritti in modo inappropriato per il controllo di disturbi psicotici e comportamentali. Inoltre, in associazione ad alcuni farmaci per il trattamento del morbo di Parkinson/parkinsonismo (come ad esempio L-Dopa), si osserva un uso concomitante di farmaci per l’ulcera peptica e malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) che andrebbe evitato in quanto ne riducono l’assorbimento.
Consumo dei farmaci: gli ultranovantenni
Nella popolazione ultranovantenne i farmaci più utilizzati sono gli antipertensivi, gli
antiaggreganti, i farmaci per l’ulcera peptica e MRGE e gli ipolipemizzanti, sebbene – si legge, in merito, negli highlight del Rapporto – “la prescrizione di alcune categorie dovrebbe essere rivalutata basandosi sul reale rapporto rischio/beneficio in questa popolazione speciale”.
Il rapporto evidenzia inoltre che oltre un quarto degli anziani affetti da fibrillazione atriale con pregresso ictus non era in trattamento con farmaci anticoagulanti orali.
Consumo dei farmaci: i dati delle RSA
Dall’analisi sull’utilizzo dei farmaci nelle RSA in cinque Regioni italiane (PA di Bolzano,
Veneto, FVG, Emilia-Romagna e Umbria) emerge come nel 2019 la spesa per giornata di
degenza (pari a 1,30 euro) e il consumo (pari a 797,9 DDD/100 giornate di degenza) siano in riduzione rispetto all’anno precedente (rispettivamente di -1,6% e -5,2%). I farmaci
cardiovascolari, quelli attivi sul metabolismo e tratto gastrointestinale, i farmaci del sangue
e quelli del sistema nervoso centrale sono risultati quelli a maggior consumo.
Impatto del COVID-19 sull’uso dei farmaci negli over 65
Nel 2020, per effetto della pandemia da COVID-19, nella popolazione over 65 si è registrato rispetto al 2019 un decremento del consumo degli antibiotici e dei FANS, attribuibile, specificano gli highlights del Rapporto, “alla riduzione della trasmissione di patologie infettive delle alte e basse vie respiratorie”. La categoria degli anticoagulanti è quella che ha registrato il maggiore incremento, “plausibilmente attribuibile all’aumento delle prescrizioni per eventi tromboembolici correlati al COVID-19”.
Le nuove prescrizioni hanno subìto una contrazione maggiore nelle fasce di età più giovani
(in particolare 65-69 anni), probabilmente perché è in queste fasce di età che più
comunemente vengono formulate nuove diagnosi di malattie croniche e intrapresi nuovi
trattamenti farmacologici. Il decremento maggiore in termini di prevalenza di utilizzo,
invece, si osserva nelle fasce di età molto avanzate. Non si può escludere che questo dato
sia influenzato dall’elevata mortalità legata al COVID-19 osservata nella fascia di età degli
ultraottantenni.