L’età dei giovani che accedono ai social network sembra abbassarsi sempre più. Un sondaggio del CS Mott Children’s Hospital, ospedale pediatrico ad Ann Arbor affiliato all’University of Michigan Medical School, ha chiesto a un campione nazionale di genitori di bambini di età compresa tra 7 e 12 anni informazioni sull’uso dei social media da parte dei propri figli.
I genitori descrivono utilizzi differenti in base all’età. Secondo il sondaggio, circa il 49% dei bambini di età compresa tra i 10 e i 12 anni ha utilizzato i social nel semestre precedente al sondaggio stesso. La percentuale si abbassa al 32% nel caso di bambini la cui età è compresa tra i 7 e i 9 anni. Il 35% dei genitori ha inoltre affermato che il proprio figlio, a scuola, ha ricevuto istruzioni su come usare i social in sicurezza.
Nel decidere quali app siano appropriate per i loro figli, il 74% si accertano che le app stesse prevedano il parental control. Il 64% si accerta che l’app social sia valutata idonea all’uso da parte dei più giovani o siano eventualmente necessarie per la scuola (63%). La maggior parte dei genitori utilizza almeno una funzione di controllo genitori, come il blocco genitori su determinati siti (66%), l’approvazione dei genitori per i nuovi contatti (60%), le impostazioni sulla privacy (57%), il limite di tempo giornaliero (56%) e la password per determinati contenuti (51%).
Due terzi dei genitori si dicono preoccupati per il fatto che i propri figli condividano informazioni private senza rendersene conto. Tuttavia solo il 56% d’essi utilizza dovutamente le impostazioni sulla privacy per evitare alle app di raccogliere dati personali.
A questa preoccupazione tuttavia non sembrano corrispondere le dovute precauzioni. Gli autori del sondaggio spiegano che il 21% dei genitori di bambini che utilizzano i social media non ricorre al parental control perché non è in grado di impostarlo adeguatamente, il 39% ritiene troppo dispendioso in termini di tempo monitorare l’utilizzo dei social da parte dei propri figli, mentre il 32% dei genitori ritiene che i bambini trovino comunque un modo per aggirare il parental control.
Al timore di vedere inconsapevolmente condivisi dati di natura privata si aggiunge – spiegano dal CS Mott Children’s Hospital – il timore che nell’utilizzo dei social i bambini incontrino predatori sessuali, entrino in contatto con materiale pornografico e che non abbiano la capacità di distinguere le informazioni vere da quelle false. Il sondaggio ha evidenziato che quasi il 50% dei genitori con figli che usano i social media non è sicuro che il figlio sia in grado stabilire se un proprio contatto sui social sia un bambino o un adulto.