Variabilità della frequenza cardiaca: il segreto contro lo stress. Lo stress? Si combatte con un “cuore matto”. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, infatti, quanto meno il nostro battito cardiaco è regolare, tanto più il corpo è in salute e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, disturbi metabolici, ansia e depressione si abbassa. È quanto emerso in un seminario sul sistema nervoso autonomo che si è tenuto al CIO – Collegio Italiano di Osteopatia di Parma e che ha visto la partecipazione di scienziati di fama internazionale. In generale, quindi, «l’organismo deve essere in grado di attivarsi rapidamente in modo corretto e altresì disattivarsi nella maniera più rapida possibile», ha detto il professor Julian Thayer dell’Università dell’Ohio, Stati Uniti. I meccanismi di difesa o di reazione che il corpo umano attua in reazione ad eventi stressanti, devono dunque cessare rapidamente nel momento in cui lo stimolo svanisce. Thayer ha definito la variabilità cardiaca come un «indice di funzionamento del nostro sistema nervoso autonomo».
Variabilità della frequenza cardiaca: il segreto contro lo stress
Per aiutare il cuore a seguire le esigenze del nostro organismo, e quindi per aumentare la variabilità della frequenza cardiaca, esistono varie tecniche di cui ha parlato durante l’incontro la professoressa Cristina Ottaviani, psicologa e psicoterapeuta dell’Università La Sapienza di Roma, come la meditazione, la mindfulness e la transcranial direct current stimulation. Fra tali tecniche rientra sicuramente anche l’osteopatia. Franco Guolo, direttore didattico del CIO e vicepresidente AISO Associazione Italiana Scuole di Osteopatia ha parlato di come il trattamento manipolativo osteopatico sia in grado di combattere lo stress, così come ha dimostrato uno studio firmato dal presidente del CIO Mauro Fornari e dal prof. Andrea Sgoifo insieme al neurofisiologo Luca Carnevali e pubblicato sul “JAOA – The Journal of the American Osteopathic Association” che ha provato come il trattamento manipolativo osteopatico sia efficace nel contrastare la risposta fisiologica allo stress.
Fra gli speaker, anche Nicola Montano, direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, e Andrea Sgoifo, professore associato di Fisiologia all’Università di Parma e direttore all’interno dello stesso ateneo del Laboratorio di Fisiologia dello Stress.
«Questo incontro rientra fra gli appuntamenti che il CIO, in qualità di scuola di osteopatia e provider ECM, promuove periodicamente per mettere a confronto le opinioni scientifiche di diverse discipline – spiega il presidente CIO Mauro Fornari –. In particolare, lo stress è uno dei temi su cui la nostra scuola ha investito maggiormente, dando vita anche a un laboratorio ad hoc per la sua misurazione, lo stress control lab, diretto dal prof. Andrea Sgoifo».