Colpo di frusta: la parola al chiropratico. La maggior parte degli incidenti stradali che si verificano nel nostro paese sfocia nella richiesta di un risarcimento dei danni fisici occorsi alle persone. Uno dei più spesso denunciati, dopo un incidente stradale, è senza dubbio il cosiddetto colpo di frusta, il trauma da distorsione del rachide cervicale. Le statistiche ci dicono che oltre l’80% delle richieste di risarcimento è costituito proprio da questo trauma. Un vero incubo per le compagnie assicurative ma anche per chi lo subisce ed è costretto, per periodi più o meno lunghi, a fare i conti con gli inevitabili fastidi che il colpo di frusta procura. Il chiropratico può essere d’aiuto nel processo di recupero dal colpo di frusta? Se sì, come? Lo abbiamo chiesto Joseph Luraschi, chiropratico a Milano Citylife e a Caronno Pertusella, in provincia di Como.
Cos’è il colpo di frusta?
“Il colpo di frusta è il termine che viene dato al movimento del collo e della testa quando si è coinvolti in un incidente automobilistico. Tecnicamente chiamato danno da iperestensione – iperflessione, è causato dalla brusca accelerazione seguita da una rapida decelerazione, che insieme originano un movimento della testa simile a quello di una frusta. Nel gergo colloquiale si parla di colpo di frusta per indicare i dolori che una persona accusa a seguito di questo incidente; questa situazione si può verificare anche in seguito a una caduta o a una collisione con un’altra persona. Il movimento avviene in meno di un secondo ed è divisibile in 4 fasi. La fase 1 è la collisione, la fase 2 è l’estensione del collo, la fase 3 è quando i muscoli anteriori si contraggono in seguito all’estensione e la fase 4 è l’iperflessione del collo. Quelle che causano danni sono prevalentemente la fase 2 e la fase 4″.
Quali conseguenze derivano dal colpo di frusta?
“Nel maggior parte dei casi quelli causati da un incidente stradale sono danni ai tessuti molli del collo e delle spalle, contratture muscolari e riduzione della normale curvatura del collo. Il più delle volte i muscoli doloranti sono quelli anteriori del collo, come lo sternocleidomastoideo, i scaleni anteriori e i trapezi. Il rapido e violento movimento cui si è soggetti “stira” i muscoli anteriori del collo. Quando questi si contraggono in risposta all’estensione si ha una accelerazione della testa in avanti che causa un trauma ai componenti posteriori del collo stesso, come i sub-occipitali. In casi più severi vengono coinvolti i dischi intervertebrali e le radici dei nervi cervicali, dando spesso origine formicolii e dolori alle braccia. Sovente le persone coinvolte in incidenti stradali accusano i primi sintomi il giorno dopo l’incidente, che si manifestano non solo al collo ma anche in tutta la zona della cintura di sicurezza. In casi più gravi si possono produrre anche fratture a una o più vertebre cervicali”.
Quali sono i sintomi più comuni del colpo di frusta?
“I sintomi più comuni accusati il giorno stesso e non più tardi del giorno dopo sono, come dicevamo, dolori muscolari al collo e alle spalle ma anche mal di testa, ronzii alle orecchie, disturbi visivi e in casi più gravi formicolii alle braccia, perdita di forza alle spalle e alle braccia”.
In che modo il chiropratico si rivela efficace nella riabilitazione dal colpo di frusta?
“La chiropratica è efficace nella riabilitazione dal colpo di frusta perché prima di tutto non agisce solo sui sintomi periferici ma lavora sulla causa centrale riallineando le vertebre che possono essersi spostate, controllando non solo il collo ma la colonna in toto a partire dal bacino (anche la schiena viene coinvolta in un incidente stradale). La riabilitazione post colpo di frusta va affrontata a fasi. All’inizio se il collo è troppo dolorante per essere aggiustato si adottano altre tecniche più dolci come la trazione e la mobilizzazione dolce; si lavora per migliorare la circolazione sanguigna alternando impacchi di ghiaccio a impacchi caldi. Il chiropratico potrà inoltre aiutare il paziente a migliorare le proprie abitudini posturali in modo da non stressare maggiormente le strutture danneggiate dal colpo di frusta e dare al paziente consigli nutrizionali al fine di evitare, per esempio, cibi particolarmente infiammatori come gli zuccheri raffinati, i grassi, l’alcol”.
Colpo di frusta: collare sì o collare no?
“Dipende dall’intensità dell’incidente. La prassi e le routine della medicina allopatica convenzionale ovviamente suggeriscono di immobilizzare le giunture del collo con un collare. Nei casi gravi come fratture e/o ernie discali la risposta è sì, occorre muovere il collo il meno possibile per evitare ulteriori danni alle strutture molto delicate. La maggior parte dei tamponamenti che avvengono ogni giorno, fermi a un semaforo, immettendosi in una rotatoria o a uno stop non rispettato, sono tamponamenti di minore entità i quali causano ripercussioni solo muscolari; in quei casi è meglio non indossare il collare bensì aiutare a sfiammare i muscoli con degli impacchi di ghiaccio locali e tenere il collo in movimento. Il collare così come il bustino e le fasce lombari, se tenuti troppo a lungo causano atrofia dei muscoli responsabili della stabilità delle giunture e la perdita di stabilità a sua volta causa più dolore”.
I tempi di recupero, ricorrendo al chiropratico, sono più brevi?
“Chi è già paziente del chiropratico lo sa, mantenersi controllati e allineati dal proprio chiropratico di fiducia riduce di gran lunga i danni causati da traumi come colpi di frusta, cadute, distorsioni alle caviglie e la normale degenza ospedaliera perché il corpo funziona meglio e il sistema nervoso è più pronto a “rispondere” a questi stimoli. Non stiamo dicendo che una persona che va dal chiropratico sia “immune” da incidenti e traumi, però i tempi di recupero sono nettamente minori. Quando il sistema nervoso è privo di interferenze e la comunicazione tra cervello e resto del corpo è a livelli ottimali, tutte le funzioni del corpo migliorano; quindi anche la rigenerazione cellulare dei tessuti danneggiati e infiammati avverrà più velocemente”.
Ricorrere al chiropratico consente al paziente di evitare l’utilizzo degli antidolorifici?
“Ogni persona ha una soglia del dolore soggettiva e personale, quello che per qualcuno può essere solletico per qualcun altro può essere molto doloroso, e viceversa. L’utilizzo di un antidolorifico non è vietato, la differenza sta nella consapevolezza di quello che succede quando si assume un antidolorifico: si sta semplicemente tamponando il sintomo, mascherando il dolore. L’errore più grave è quello di credere che un antidolorifico o un antiinfiammatorio siano risolutivi. In realtà sono solo dei palliativi. Gli aggiustamenti eseguiti da chiropratici esperti e qualificati hanno la particolarità di stimolare determinati neurotrasmettitori che, a loro volta, causano un rilascio di endorfine nel sangue. Le endorfine sono come la morfina (uno dei più potenti antidolorifici) ma sono prodotte naturalmente dal nostro corpo. È per questo che dopo una seduta di chiropratica la maggior parte dei dolori svanisce e ci si sente meglio. Un aggiustamento chiropratico è molto di più di un semplice “scrocchiare” le ossa”.
Chi è Joseph Luraschi
Joseph Luraschi, dottore chiropratico, laureato in Inghilterra presso l’Anglo-European College of Chiropractic di Bournemouth, socio del centro Chiropratica CityLife Milano, membro dell’Associazione Italiana Chiropratici, chiropratico personale di molti personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo. Seguitissimo il suo profilo Instagram, con circa 35.000 followers.